Chissà quante volte quel bimbo è stato spettatore di litigi tra mamma e papà, magari anche di presunti periodi di pace familiare. Invece stavolta non c'è stato nulla da fare. Un colpo solo che ha raggiunto la donna nella zona inguinale, rendendo inutile l'intervento dei medici del 118. È morta dissanguata.
Il femmicidio di Perugia ha stravolto la giornata contro la violenza sulle donne, aggiungendo un altro tragico tassello alla lunga sequenza di uccisioni, botte da orbi, sequenze da stalking snocciolate in tutto il pianeta. Il marito assassino si è consegnato ai carabinieri del capoluogo umbro e si trova in stato di fermo: avrebbe confessato tutto, che il matrimonio stava andando in frantumi dopo vent'anni e quel pargolo di appena 6 anni d'età. Lei si chiamava Raffaella Presta ed era un'avvocato. Lui, Francesco Rosi di 43 anni, fa l'agente immobiliare: è rimasto fermo, in evidente stato di choc, davanti al corpo della moglie dopo aver chiamato i carabinieri. Il delitto è avvenuto nello studio della grande villetta di via Bellocchio abitata dalla famigliola, nella zona della stazione ferroviaria, non distante dal centro i Perugia. Poi l'uomo è salito sulla gazzella dei militari evitando di farsi riprendere da flash e telecamere, il cappuccio di una felpa calato sul volto.
«Piangiamo una giovane donna uccisa dal marito. E come volete chiamarlo, se non femminicidio? Questa è una vera emergenza sociale e culturale», ha scritto su Facebook la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.
+++PERUGIA CHOC+++Uccide la moglie a fucilate nel giorno contro la violenza sulle donne Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Mercoledì 25 novembre 2015
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Novembre 2015, 12:56