Papa Francesco a Napoli, "La corruzione puzza". San Gennaro, il sangue sciolto a metà -Diretta /Video

Francesco a Napoli: "La corruzione puzza, reagite alla camorra". San Gennaro, il sangue sciolto a metà
Papa Francesco è a Napoli per una vista pastorale. Ecco la cronaca della giornata: Una società che lascia i giovani «senza lavoro» , nella «disoccupazione» è «senza futuro». Papa Francesco si congeda da Napoli ricordando che oggi è il primo giorno di primavera. «È il giorno della primavera, dei giovani - dice Francesco -. I giovani hanno la forza, gli anziani la saggezza». «Un popolo che non cura i giovani, che li lascia senza lavoro, disoccupati non ha futuro. Se vogliamo che il nostro popolo abbia futuro, cerchiamo lavoro per i giovani, cerchiamo strade di uscita da questa crisi». La conclusione di Francesco è il suo 'leit motiv' di tutta la giornata, la benedizione in napoletano cà maronna v' accompagnà.



Diverse migliaia di persone sono già sul lungomare di Napoli in attesa dell'arrivo di Papa Francesco, che salirà sul palco montato alla Rotonda Diaz per l'ultimo dei tanti appuntamenti della sua visita pastorale. Papa Francesco intanto si è recato nella chiesa del Gesù Nuovo, nel centro antico della città, per l'incontro con gli ammalati.



«Quanti scandali nella Chiesa e quanta mancanza di libertà per i soldi!». Lo ha esclamato papa Francesco nel discorso ai sacerdoti e ai religiosi nel Duomo di Napoli, in cui tra le «testimonianze» che deve dare il clero ha indicato «lo spirito di povertà».



Fuori programma del Papa che, arrivato in piazza del Gesù, prima di entrare nella Basilica, si è avvicinato ad alcuni disabili che lo stavano aspettando. Li ha abbracciati e baciati, tra loro diversi bambini




«Il vescovo ha detto che il sangue è metà sciolto: si vede che il santo ci vuole bene a metà, dobbiamo convertirci un pò tutti perchè ci voglia più bene». È quanto ha detto papa Francesco, commentando in Duomo la ripetizione del 'miracolò di San Gennaro.



Papa Francesco è uscito dalla cattedrale tra gli applausi della folla e si sta dirigendo, sulla papamobile, verso la basilica del Gesù nuovo dove è in programma l'incontro con gli ammalati.




Durante la visita di papa Francesco nel Duomo di Napoli si è verificato in via straordinaria il «prodigio» dello scioglimento del sangue di San Gennaro, che di solito si ripete solo per la sua festa il 19 settembre, il sabato precedente la prima domenica di maggio e il 16 dicembre. Il sangue non si era sciolto nelle visite di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.



«La corruzione puzza, la società corrotta puzza e un cristiano che fa entrare dentro di sè la corruzione non è cristiano, puzza», ha detto Bergoglio nel suo discorso a Scampia.



Il Papa è arrivato stamani prima delle 8 a Pompei dove ha percorso con la papamobile il viale del piazzale del santuario affollato dai fedeli che dalle 4,30 hanno cominciato a sistemarsi dietro alle transenne. Poi si è trasferito a Scampia, degradato quartiere della periferia nord di Napoli, dove ha incontrato la popolazione.







Quindi l'attraversamento delle vie del centro in papamobile per arrivare, in piazza del Plebiscito alla messa solenne. Il programma prevede poi la visita al carcere di Poggioreale, dove Francesco sarà a pranzo con una rappresentanza dei detenuti, tra cu dieci transessuali.



Un selfie con il Papa e un abbraccio. Così alcuni bambini in piazza Giovanni Paolo II, a Scampia, all'arrivo del Pontefice. Francesco, prima di salire sul palco, è stato circondato affettuosamente da diversi ragazzi. Tanta l'emozione in piazza tra i fedeli, soprattutto quelli più vicini al Pontefice.



Al Santuario di Pompei papa Francesco è stato accolto da migliaia di fedeli festanti. Quindi ha sostato in silenziosa preghiera dinanzi all'immagine della Beata Vergine Maria del Santo Rosario, portata a Pompei da Bartolo Longo nel 1875. Dopo la preghiera silenziosa, la recita della «Piccola Supplica», tratta dalla storica preghiera composta dal Beato Bartolo Longo nel 1883.



«Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli - è stato il testo letto dal Pontefice - umile serva del Signore, proclamata Regina del mondo, dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a te. Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo». «Coronata di dodici stelle - ha proseguito -, tu ci porti al mistero del Padre, tu risplendi di Spirito Santo, tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza, unica salvezza del mondo. Porgendoci il tuo Rosario, tu ci inviti a fissare il suo volto. Tu ci apri il suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi. Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio».



«Madre e modello della Chiesa - ha continuato il Papa - tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo. Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue, le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato. A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore».



«O Rosario benedetto di Maria - è stata la conclusione della supplica - catena dolce che ci annoda a Dio, catena d'amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino. E il bacio a te con l'ultimo respiro ci immergerà in un'onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo».



«Napoli, ti porto nel mio amore e porterò tutto il mio amore ai napoletani», è il messaggio affidato al quotidiano Il Mattino da Bergoglio, attraverso il suo uomo di fiducia, ufficiale della segreteria di Stato e cerimoniere pontificio, Guglielmo Karcher, prima della visita.



«Non vedo l'ora di abbracciare i napoletani, sono perbene e solari. Il mondo ha bisogno di persone che hanno una visione positiva della vita», ha confidato il santo Padre al suo cerimoniere. «Tra di noi, napoletani e argentini, esiste un forte legame a prescindere», aggiunge Karcher. «Per noi, la vostra città non è importante soltanto per Maradona, ma anche perché nel nostro Paese vivono tantissimi uomini e donne di origine napoletana. E poi c'è san Gaetano, che è seppellito a San Paolo Maggiore, e che è trai santi più amati in Argentina. Quindi l'entusiasmo è grande. Il Sud dell'Italia fa parte del nostro Dna», conclude.
Ultimo aggiornamento: Domenica 22 Marzo 2015, 11:05