Appalti milionari, ma il pilone si inclina:
la Palermo-Sciacca si apre in due -Foto

Il pilone si inclina: ​la Palermo-Sciacca si apre in due
PALERMO - Ponti che cedono, strade che si aprono come fossero di burro, piloni che s'inclinano sotto le frane, cemento depotenziato usato in gare d'appalto milionarie da ditte senza scrupoli.




L'inclinazione di un pilone in un ponte sulla statale Palermo-Sciacca, che ha portato stamani alla chiusura per un paio d'ore della strada poi riaperta dall'Anas in seguito a sopralluoghi tecnici che escluderebbero pericoli per gli automobilisti, è l'ultimo tassello di un mosaico di crolli che hanno portato alla ribalta la fragilità delle infrastrutture stradali in Sicilia.

Un elenco troppo lungo, che si apre con il crollo di una porzione del viadotto Verdura il 2 febbraio del 2013, lungo la statale 115 che collega Agrigento a Sciacca, in territorio di Ribera. Il ponte, allora, si squarciò a metà. In quell'occasione non si registrarono feriti solo perchè qualche ora prima un'automobilista aveva segnalato un avvallamento e il ponte, in via precauzionale, era stato chiuso al traffico dalla polizia stradale. A maggio di quest'anno è stato aggiudicato l'appalto per i lavori di costruzione del nuovo ponte sul fiume Verdura, aggiudicati alla ditta LC di Alcamo per 4 milioni e 200 mila euro; dovranno essere completati entro maggio 2016.

Il caso più clamoroso fu quello del viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento: inaugurato alla vigilia dello scorso Natale e crollato dopo appena una settimana. Una vicenda che scatenò la reazione del premier Renzi e sul quale è in corso un'inchiesta. A febbraio ci fu un altro cedimento del manto stradale. Il 10 aprile il cedimento più grave che ha spaccato in due la Sicilia: nel viadotto Himera, sull'autostrada Palermo-Catania in territorio di Caltavuturo, una frana provocò il cedimento di quattro piloni.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Novembre 2015, 13:16
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