Quello che subito era sembrato un banale caso di omicidio-suicidio ora si tinge di giallo: perché Trifone Ragone, 29 anni, e Teresa Costanza, 30, sono stati uccisi da quattro proiettili calibro 7,65 - tre colpi per lei e uno per lui - esplosi da una pistola che in quell’abitacolo non è stata trovata. Il duplice delitto è stato confermato ieri mattina dal procuratore capo di Pordenone Marco Martani: «Abbiamo cercato anche nell’area intorno all’auto, la pistola non c’è. È chiaro che i due giovani sono stati uccisi da una terza persona». Chi è questa terza persona? Per il momento è buio, il primo passo sarà frugare nei filmati delle telecamere puntate sulla zona del delitto. «Possiamo solo dire che non sono emerse situazioni particolari o minacce contro la coppia, che pare conducesse una vita assolutamente normale» dice il procuratore.
Trifone Ragone, originario di Monopoli, è un militare del 132° Reggimento Carri di Cordenons, che fa parte della Brigata corrazzata Ariete.
Aveva una passione per il culturismo e al concorso di Mister Fiuli aveva vinto la fascia di Mister Legnano. Lei invece era originaria di Agrigento ma viveva a Milano, dove nel 2010 si è laureata alla Bocconi in marketing. A Pordenone lavorava alle Assicurazioni Generali e da due anni viveva con Ragone.
Ad attirare l'attenzione dell'insegnante dei vetri sull'asfalto e un finestrino infranto: dentro l'auto i corpi con ferite alla testa.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Marzo 2015, 11:06