​Multe false per avere soldi:
preso decano dei vigili urbani

​Multe false per avere soldi: preso decano dei vigili urbani

di Francesco Gravetti
NAPOLI- Lo ha tradito il gps, l'antifurto capace di rilevare la posizione dell'automobile: era installato sull'automobile che lui aveva deciso di multare per rappresaglia, perché il suo proprietario non voleva dargli 50 euro.



E così Giuseppe Salvati, 58enne vigile urbano di Poggiomarino, è stato spedito agli arresti domiciliari con l'accusa di falso ideologico e concussione: aveva, infatti, sanzionato la vettura senza che ce ne fossero le condizioni, al solo scopo di intimidire il proprietario. Quell'automobile, una Smart, era stata del vigile fino a poche settimane prima: lui l'aveva venduta ad un cittadino di Poggiomarino, di nazionalità marocchina, pattuendo la cifra di 1100 euro.



I primi 1000 euro erano stati pagati, gli altri 100 tardavano ad arrivare. Salvati li ha chiesti più volte, il marocchino si decide a dargliene 50. Restano altri 50 euro e a quel punto l'agente, sovrintendete capo alla polizia municipale di Poggiomarino, passa alle minacce: «Se non mi dai i soldi ti becchi una multa». Detto fatto: qualche giorno dopo arriva una multa per divieto di sosta. La Smart, secondo il verbale firmato dallo stesso Salvati, era parcheggiata all'incrocio tra via Roma e via Vittorio Emanuele, dove, appunto, non poteva stare.



84 euro da pagare subito: la punizione per aver tardato a versarne 50. Ma il vigile non aveva fatto i conti con l'antifurto satellitare: è grazie all'apparecchio, infatti, che il marocchino riesce a dimostrare che quel giorno la sua Smart era rimasta a parcheggiata a casa e non stava nel luogo dell'infrazione. Presenta un ricorso in Prefettura, lo vince e, seppure involontariamente, dà la stura ad una indagine dei carabinieri. I militari diretti a Poggiomarino dal maresciallo Andrea Manzo ricostruiscono tutta la vicenda, fanno le verifiche del caso e presentano una dettagliata informativa alla procura di Torre Annunziata.



Ieri, il pronunciamento del gip Elena Conte: per Salvati scattano gli arresti, da scontare nella sua abitazione di Poggiomarino. Avrà modo di spiegare le sue ragioni allo stesso gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia, che si terrà nei prossimi giorni. Intanto a Poggiomarino la notizia dell'arresto del vigile si è diffusa rapidamente, suscitando un certo scalpore nell'opinione pubblica. Giuseppe Salvati era già stato coinvolto, nel passato, in una vicenda giudiziaria: era tra i proprietari di un locale che fu chiuso dopo una serie di controlli da parte delle forze dell'ordine.



Per quella vicenda fu anche sospeso dal servizio ma, dopo aver chiarito tutto, era tornato ad esercitare la sua funzione di vigile urbano, col grado di sovrintendente capo. Giuseppe Salvati, peraltro, è uno dei decani del comando dei agenti di polizia locale di Poggiomarino: ha quasi raggiunto l'età della pensione ed ha all'attivo molti anni di attività. Naturalmente adesso Salvati avrà modo di spiegare le sue ragioni nel corso del processo che si terrà dinanzi ai giudici del tribunale di Torre Annunziata. Intanto resta ai domiciliari, disposti dal gip perché, come si legge nell'ordinanza «c'è il potenziale pericolo che il Salvati possa contattare la vittima per indurla a modificare la versione dei fatti, sfruttando la situazione di timore nella quale attualmente versa».
Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Novembre 2014, 10:00