Nozze annullate se il marito è "mammone".
La Cassazione: no a rapporti troppo morbosi

La Cassazione: nozze da annullare se il marito è troppo 'mammone'

di Valeria Arnaldi
ROMA - finita l’era dei mariti dipendenti dalle madri, cos come quella delle suocere da film e fumetto capaci di comandarli a bacchetta senza subre conseguenze. Ora la legge riconosce alle mogli il potere di dire basta.





Una sentenza della Cassazione, infatti, ha stabilito che il matrimonio in chiesa può essere annullato nel caso in cui sia riconosciuto un legame eccessivamente intenso tra il marito e sua madre. Insomma, nel caso in cui il marito sia un “mammone”. Una coppia di Mantova ha ottenuto l’annullamento, richiesto dalla moglie, proprio per questo tipo di rapporto tra lo sposo e sua madre, manifestatosi subito dopo le nozze ma comunque troppo tardi per la sposa, che ora finalmente ha ottenuto la sua libertà.



Il matrimonio è nullo solo se il legame è tale «da generare problematiche sessuali e comportamenti anaffettivi verso la moglie ignara di questa ”patologia” del partner». Dunque, da ieri il “mammismo” è riconosciuto come patologia. Una notizia non da poco per gli uomini italiani, che mammoni lo sono per tradizione e ora, appunto, anche per malattia. I numeri parlano chiaro: il problema della coppia rischia di avere pesanti ricadute sulla società.



I matrimonialisti affermano che «Il 30% delle separazioni dipende dalla ingerenza della suocera nei matrimoni». Non solo. Nella classifica mondiale dei giovani tra 25 e 34 anni che si “attardano” a casa con mamma e papà (stilata dal portale Quartz), gli italiani sono ai primi posti. Il podio spetta alla Slovacchia con il 56% di casi. L’Italia, con il 46,6% è al quinto. E attenzione, nel nostro Paese, non è colpa della crisi. La classifica degli ultimi anni, infatti, ha visto molte posizioni cambiare, ma in Italia l’aumento è stato appena dell’1,5%. Starà alla legge cercare di sradicare questa consuetudine. I mariti sono avvisati. Meglio non dire più «Come cucinava bene mamma!»: si rischia di ritrovarsi subito seduti davanti al giudice.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Settembre 2014, 09:30
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