Ludopatia, il male che affligge sempre
più italiani: boom in Lombardia e Veneto
di Valeria Arnaldi
La droga preferita dai giovani è la cannabis – in aumento di due punti percentuali – ma il gioco miete sempre più vittime. Di tutte le età. I giovani giocatori problematici sono il 4,3%, quelli patologici il 3,8%. Uomini nell'83,2% dei casi, molti i padri di famiglia. Le regioni con il maggior numero di persone in cura sono Lombardia e Veneto. Il fenomeno però è diffuso e continua a estendersi.
D'altronde, ammalarsi è facile. Lo sa - e lo racconta - bene Francesco Fiore, classe ‘74, vicentino, 10 anni di dipendenza dal gioco, che ha scelto change.org per lanciare appelli e web-petizioni: «Mi piaceva giocare sin da ragazzo, avevo 17 anni e un amico più grande faceva le puntate per me. La dipendenza è scattata dopo, quando ho trovato le slot machine nel bar vicino al luogo di lavoro».
Una storia comune a tante, trasformata dall'impegno: tutti sapevano della malattia di Francesco, cui però gli esercenti non impedivano di giocare. «La legge vieta il gioco ai minorenni – dice Fiore –. Dovrebbe essere vietato pure ai giocatori compulsivi. L'astinenza è l'unica cura».
Per i tanti che si curano, ci sono quelli, molto più numerosi, che non riconoscono il problema. Milioni di persone. I giocatori dipendenti possono chiedere danni allo Stato, avverte il Codacons, che sta valutando la possibilità di una class action.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Settembre 2014, 10:44
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