Italia, il dialetto sta scomparendo: lo parla solo il 9%
della popolazione. Lingue straniere ancora tabù per molti

Italia, il dialetto sta scomparendo: lo parla solo il 9% ​della popolazione. Lingue straniere ancora tabù per molti

di Lorena Loiacono
ROMA - Il dialetto finisce in soffitta. Le espressioni tipiche infatti restano fuori dalla porta di casa. Gli italiani, finalmente, hanno imparato a parlare la lingua nazionale: non lo fanno solo in ambito lavorativo ma anche in famiglia, intorno alla tavola. Sembra strano che sia accaduto solo ora eppure, fino a qualche anno fa, non era così.





Secondo i dati diffusi da uno studio dell'Istat sul 2012, si esprime esclusivamente in dialetto solo il 9% della popolazione. Un bel risultato, soprattutto se paragonato a quello del 1995 quando la quota era ben più alta e raggiungeva il 23,7%.

Quasi un italiano su 4, quindi, 20 anni fa non conosceva la lingua italiana e sapeva esprimersi solo con il dialetto. Negli anni quindi la giungla delle differenze regionali, a loro volta suddivise con caratteristiche strettamente territoriali, è andata assottigliandosi. Oggi infatti 9 persone su 10, in famiglia, comunicano tra loro parlando correttamente o quasi: in quel 91% viene considerato anche chi usa l'italiano insieme al dialetto.



Non si tratta, quindi, di puristi della lingua ma il segnale è comunque positivo: negli ultimi vent'anni l'apprendimento e la diffusione sono stati capillari. Grazie soprattutto alle donne. Sono loro infatti che in casa parlano meglio la lingua nazionale: il 55,2% usa prevalentemente l'italiano contro la quota maschile che scende al 51%. I residui di dialetto, quindi, vanno cercati soprattutto tra gli uomini. Ma chi lo utilizza per comunicare segue anche una mappatura geografica: la lingua italiana infatti predomina soprattutto nelle regioni del Centro e del Nord Ovest.



E non è tutto, l'Istat ha fotografato anche la capacità degli italiani con l'uso delle lingue straniere. Ma in questo caso l'immagine che ne esce non è brillante: tra coloro che conoscono un'altra lingua, infatti, uno su tre dichiara di saper usare e comprenderne solo pochissime parole. Assicura invece di averne piena padronanza solo un 15%. I migliori risultati? Per ora, vengono registrati tra i giovani e i laureati.



DE MAURO: "MERITO DELLE DONNE" Tullio De Mauro, professore di linguistica, gli italiani parlano davvero italiano?

«Sono in aumento quelli che lo parlano in prevalenza, insieme al dialetto. Diminuisce l’uso esclusivo del dialetto».

Esisterebbe l’Italia senza l’italiano?

«Il Paese sarebbe frantumato in tantissime realtà locali. La comunicazione sarebbe affidata ad uso esclusivo di una classe eletta».

Da quando gli italiani parlano italiano?

«Hanno iniziato a farlo dagli anni ’50-’60. Fino ad allora parlava italiano, misto al dialetto, solo il 60% della popolazione».

Che cosa ha contribuito all’apprendimento?

«La scuola media unificata, la radio, la tv e infine la migrazione dai paesi alle città dove l’italiano era più diffuso».

Perché le donne parlano meno in dialetto degli uomini?

«Sono più brave, leggono più libri e sono più attente alla spinta sociale: lo fanno per l’educazione dei figli».

Il dialetto va tutelato?

«La lingua è viva e va dove vuole: imporre un idioma sarebbe una crociata controproducente.
Negli archivi esistono tante realtà eccellenti».

Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Ottobre 2014, 07:57
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