Rapito e portato in Siria dal papà jihadista,
​il bimbo di Belluno nelle mani dell'Isis

Portato in Siria dal papà, il bimbo di Belluno nelle mani dell'Isis
Lidia vive nel Bellunese ed è una donna disperata. In poco tempo ha perso prima il marito e poi il figlioletto, il primo morto e il secondo scomparso in Siria.

La donna, una 35enne cubana, aveva conosciuto e sposato in Veneto Ismar Mesinovic, un coetaneo bosniaco di fede musulmana. La loro sembrava una vera e propria storia d'amore, almeno fino all'estate del 2013. In quel momento qualcosa cambiò, come racconta la donna al Corriere della Sera: "Mio marito frequentava spesso un Centro islamico a Castelfranco Veneto e aveva iniziato a frequentare un imam, Bilal Bosnic, e ad assumere comportamenti sempre più intransigenti. Si era fatto crescere la barba e mi costringeva a indossare il velo, oltre a proibire a nostro figlio di ballare. Io sono cattolica, ma ci eravamo sposati con rito musulmano e lui pretendeva che mi convertissi all'Islam".

I rapporti familiari di deteriorarono al punto di indurre la donna a separarsi dal marito, ma questi le impedì di portare con sé il loro bambino, Ismail. L'uomo con cui Ismar aveva allacciato dei rapporti nell'estate di due anni fa è un suo connazionale, considerato uno dei maggiori reclutatori di jihadisti e attivo tra Italia e Bosnia. Evidentemente è stato lui a convincere, alla fine del 2013, Ismar a trasferirsi in Siria col figlio di tre anni, ma la vita da militante dell'Isis durò poco: appena venti giorni dopo l'arrivo a Raqqa, l'uomo fu ucciso in un combattimento e, secondo le leggi del Califfato, il bimbo fu dato in adozione ad un altro jihadista di Aleppo. Anche quest'ultimo, però, morì in battaglia e da allora del bimbo non c'è più traccia.

Lidia è disperata, e ha cercato di rivolgersi sia all'intelligence bosniaca, sia ad alcuni imam attivi in Europa. Le ultime notizie vorrebbero il bimbo adottato da una famiglia di Aleppo, ma non c'è alcuna conferma. Si fa vivo anche un imam, che dice di conoscere bene gli uomini dell'Isis e anche la foreign fighter italiana Giulia Sergio, detta Fatima. Ma anche stavolta tutto si rivela un buco nell'acqua. E le autorità di Sarajevo, senza troppi fronzoli, si sono dette poco ottimiste riguardo alla possibilità che Lidia riabbracci il piccolo Ismail.
Portato in Siria dal papà, il bimbo di Belluno nelle mani dell'Isis Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Mercoledì 9 dicembre 2015

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 9 Dicembre 2015, 15:33
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