Infermiera uccisa, spunta la verità sulla figlia 17enne

Infermiera uccisa, spunta la verità sulla figlia ​17enne
Ha ucciso sua mamma perché le negava l'accesso ai social e allo smartphone, ma quello che ha fatto la 17enne di Melito Porto di Salvo, in Calabria, poteva essere evitato.





Descritta come un mostro, come una ragazza "particolare", Il Giornale svela un altro lato della medaglia nella storia che ha scioccato il paese. Spunta un fascicolo, infatti, dei servizi sociali, dal quale emerge che la ragazza aveva dei disagi. La psicologa della scuola sei era accorta dei suoi problemi e disagi e aveva segnalato la cosa alla famiglia prima e ai servizi sociali poi.



Si stava indagando sui problemi della ragazza, sui motivi che la portavano ad essere così chiusa, sfuggente e al suo bisogno di rifugiarsi nei social. Si pensa che ci fossero problemi in casa, problemi che potrebbero ribaltare la sua posizione da carnefice a vittima.

Nell'istanza di una psicologa, che sembra avesse chiesto di ricoverare immediatamente la diciassettenne, di toglierla da casa, c'era l'allarme, ma è rimasto inascoltato.
Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Novembre 2015, 16:08
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