"I gay come uomini e animali": la frase choc
nel liceo del ragazzino con i pantaloni rosa

"I gay come uomini e animali": la frase choc nel liceo del ragazzino con i pantaloni rosa
ROMA - «Se stabiliamo che una famiglia può essere fatta da 2 uomini o da 2 donne - ha detto parlando ai ragazzi - allora arriveremo anche a dire che una famiglia è quella composta da un uomo ed il suo cane».

Le famiglie omosessuali paragonate ai rapporti tra uomini e animali. È bastata questa frase choc, pronunciata nella scuola già colpita del suicidio del «ragazzo dai pantaloni rosa», ad accendere i toni di un dibattito sull'omofobia al liceo Cavour di Roma.







A pronunciarla, ieri in un incontro dedicato proprio al tema, l'avvocato Gianfranco Amato, presidente dell'associazione «Giuristi per la vita», invitato per un confronto con il deputato Pd Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme. Un incontro organizzato nel corso dell'assemblea d'istituto, a seguito di un progetto partito da un collettivo di studenti, a cui erano presenti anche alcuni professori. Il confronto, iniziato con toni pacati, è però alla fine degenerato a causa di una frase pronunciata da Amato: «Se stabiliamo che una famiglia può essere fatta da 2 uomini o da 2 donne - ha detto parlando ai ragazzi - allora arriveremo anche a dire che una famiglia è quella composta da un uomo ed il suo cane». Immediata la reazione di Scalfarotto:

«Il mio compagno non è il mio cane» ha replicato.



Altrettanto immediata la risposta dei ragazzi, alzatisi in piedi per applaudire alle dichiarazioni del sottosegretario. Una frase condannata da diversi ragazzi, quella dell'avvocato: «La consideriamo esagerata e sbagliata, per questo abbiamo applaudito Scalfarotto» ha detto Lorenzo, rappresentante degli studenti. «Le intenzioni però - ha aggiunto il liceale - sicuramente non erano quelle. Si è lasciato prendere la mano, perchè il dibattito era acceso ed i toni si sono scaldati, a volte può succedere». «Se siamo rimasti turbati? Ne sentiamo di peggio tutti i giorni dai politici» ha aggiunto il ragazzo. «Quello che ci teniamo a dire è che quello che è successo in passato in questa scuola non c'entra nulla con l'incontro di ieri» ha precisato il rappresentante degli studenti, riferendosi al suicidio del ragazzo del Cavour, per il quale inizialmente si parlò di vessazioni omofobiche.



«Non vogliamo che si continui a parlare di quello che è successo - ha aggiunto - questa iniziativa l'avremmo organizzata a prescindere, perché è un tema importante ed è giusto sensibilizzare su questo». Ad animare il dibattito di ieri, a detta dei ragazzi, anche un altro botta e risposta, che ha coinvolto Scalfarotto ed un ragazzo tra quanti sedevano in platea. Il liceale, secondo quanto si apprende, disegno di legge sull'omofobia alla mano, si è rivolto a Scalfarotto facendo delle osservazioni critiche. Il deputato avrebbe risposto piccato provocando la reazione del giovane, che avrebbe a sua volta risposto male. Un alterco finito sulla pagina Facebook dell'associazione «Giuristi per la Vita», che in risposta a quanto accaduto ha pubblicato un post su «uno degli eroici ragazzi del Cavour», come lo hanno definito. «Ha fatto una domanda (pertinente) - si legge sul social network - sull'ambiguità del suo disegno di legge. L'onorevole lo ha offeso accusandolo di non saper leggere (tipica arroganza dei »discriminati«)». Il ragazzo, continua il post, «lo ha tranquillamente mandato al diavolo», firmato «G.». Una dichiarazione a cui sono seguiti numerosi commenti.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Ottobre 2014, 18:41
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