Eutanasia, Marcorè dice sì: "Serve una legge, giusta la morte dolce quando la vita non è degna"

Eutanasia, Marcorè dice sì: "Serve una legge, giusta la morte dolce quando la vita non è degna"
ROMA - «È un tema scomodo, che incontra resistenze da parte del mondo politico, ma credo che sia giusto dare a voce a tutti, anche a coloro che la pensano diversamente». Ne è convinto l'attore Neri Marcorè che, per questo, non ha esitato a prestare il proprio volto aderendo al video-appello promosso dall'Associazione Coscioni e indirizzato al Parlamento per chiedere la legalizzazione dell'eutanasia ed il pieno riconoscimento del Testamento biologico.



Un'adesione «piena», afferma Marcorè, impegnato in questi giorni in vari teatri italiani con lo spettacolo 'Beatles submarine'. Il punto, spiega, «è che penso sia giusto chiedere e ottenere una morte 'dolce' nel momento in cui ci si rende conto che la vita che si sta vivendo, a seguito di una grave malattia o incidente, non è più una vita in cui ci si riconosce, bensì un'esistenza che veda compromessa qualunque dignità e possibile felicità. E questo - precisa - sia che si resti coscienti, sia che ci si trovi in uno stato vegetativo».







"COLMARE IL VUOTO". In Italia, «semplicemente - osserva - manca una legislazione sulla materia. Credo, invece, che si debba poter decidere della propria vita». Tanto più se si considera il fatto che è possibile comunque ottenere l'eutanasia, in determinati casi, andando all'estero: «Questa - commenta l'attore - mi sembra una grande ipocrisia». Una situazione di 'immobilismò, quella che caratterizza l'Italia rispetto a vari delicati argomenti della bioetica, che tuttavia può essere facilmente spiegata: «È forte l'influsso ed il retaggio della cultura cattolica - rileva Marcorè - e se alcuni politici sono in grado di comprendere e accogliere tali richieste, seppur magari diverse dalle loro convinzioni, altri non lo fanno per convenienza. È un tema scomodo - prosegue - per chi lega la propria storia ai principi cattolici, lo capisco, ma bisogna tutelare anche chi non dispone degli stessi conforti».



"BASTA TABU'". Dunque, argomenta l'artista, «penso che ora sia il caso di andare avanti e di colmare questo grave vuoto legislativo, perché tante sono le persone che lo reclamano, credo addirittura la maggioranza.
Riconoscere l'eutanasia legale ed il Testamento biologico - aggiunge - è un'opzione in più, e non certamente un obbligo per alcuno». Insomma, «è un tema delicato, da trattare senza pregiudizi e barriere mentali. Per quanto mi riguarda - dice - sarei pronto a fare il Testamento biologico». Un tema, quello dell'eutanasia, che in alcuni casi rappresenta tuttavia ancora un tabù. Una fiction o un film su questa delicata questione, potrebbe servire a far prendere coscienza del problema? E Neri Marcorè, sarebbe interessato ad un progetto simile? «Lo sarei - risponde - davanti ad una storia che parlasse di eutanasia in un modo congruo, senza preconcetti nè retorica, in un senso o nell'altro. Come per ogni tema - conclude - tutto dipende da come le storie vengono scritte».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Dicembre 2014, 13:30
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