Elena Ceste, spunta la verità sul marito:
ecco la perizia dal carcere

Elena Ceste, spunta la verità sul marito: ecco la perizia dal carcere
ROMA - “Intuitivo, eclettico nella gestione degli imprevisti, incline a rimediarvi, rapido, forte, determinato, distaccato". È descritto così Michele Buoninconti, in carcere con l'accusa di aver ucciso la moglie Elena Ceste, nella relazione sulla sua personalità richiesta dall’accusa. Lo riporta il settimanale Giallo.







"Si è mostrato scaltro, calcolatore, malizioso nelle domande formulate pronto a carpire informazioni da usare ai suoi scopi - riporta ancora Giallo - a sondare lo stato delle indagini per adattarvi le sue dichiarazioni e pilotare quelle degli altri”.



“Di Michele Buoninconti - si legge nella relazione - è emersa una vera e propria coartazione emotiva, oltre che una labilità affettiva e una disforia. Ne può conseguire una incontrollabilità degli impulsi rispetto a situazioni particolarmente stressanti”.



Nella perizia si fa riferimento ad un “disturbo di personalità di tipo ossessivo e compulsivo” abbinato ad una eccessiva “preoccupazione per l’ordine, perfezionismo e controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità e apertura”. Per questa sua caratteristica, scrive Giallo, quando si accorse del tempo passato su Facebook dalla moglie, divenne ancora più rigido e geloso, fino a creare un forte stress in lei. Si parla di proibizione per qualunque gesto, persino quello di andare dal parrucchiere, per evitare che potesse sfuggire al controllo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Aprile 2015, 12:10
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