Caso Moro, Papa Francesco fa testimoniare
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Caso Moro, Papa Francesco fa testimoniare il confessore dello statista ucciso
ROMA - Papa Francesco riapre il caso Moro. A quasi 37 anni dall'omicidio dello statista democristiano, il Pontefice prende una decisione senza precedenti: Bergoglio ha deciso di far testimoniare lunedì 9 marzo l’attuale nunzio apostolico nel Regno Unito, l’arcivescovo Antonio Mennini di fronte alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso.



Francesco ha dunque scelto di far prevalere la ricerca della verità sull'immunità diplomatica di cui godono gli ambasciatori del Vaticano. Non è tutto. Il Papa ha deciso anche che Mennini venga a deporre a San Mancuto, sede della Commissione. Senza che l'organismo parlamentare debba spostarsi a Londra.







L'arcivescovo Mennini, ai tempi della prigionia di Moro, era un giovane sacerdote e secondo le rivelazioni dell'ex capo dello stato Francesco Cossiga, sarebbe stato vicino all'esponente Dc durante i giorni del sequestro. Lo avrebbe perfino confessato e gli avrebbe impartito l'estrema unzione prima dell'assassinio.



"Don Antonello Mennini raggiunse Aldo Moro nel covo delle Brigate Rosse e noi non lo scoprimmo" racconta Cossiga. Secondo alcune ricostruzioni, il giovane prete sarebbe stato il "canale segreto" tra i terroristi e la Santa Sede per cercare di salvare l'ostaggio.



Subito dopo la morte di Moro, Mennini fu destinato dalla Santa Sede alla carriera diplomatica e fu inviato all'estero: Turchia, Bulgaria, Federazione Russa, Uzbekistan, infine Gran Bretagna.



Fino a oggi, l'arcivescovo non ha mai deposto. Ed è stato sempre tenuto lontano dai riflettori. Ora la svolta. Papa Francesco gli dice di rendersi disponibile a deporre durante l'audizione con Giuseppe Fioroni, presidente della Commissione Moro. Commissione che ha avviato i lavori lo scorso ottobre.
Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Marzo 2015, 22:30
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