"Targa e bollo per le bici nel nuovo Codice":
bufera sulla proposta del senatore Pd

"Targa e bollo per le bici nella riforma del Codice": è bufera
Ciclisti italiani sul piede di guerra. E di fronte a un 'politichese burocratico' difficilmente comprensibile e facilmente manipolabile non potrebbe essere altrimenti.

La notizia si è diffusa velocemente in rete: nel ddl per la riforma del Codice della Strada, il senatore Pd Marco Filippi ha presentato un emendamento che dovrebbe prevedere il bollo e la targa anche per le biciclette. Una mazzata inaccettabile per chi, nonostante l'assenza di piste ciclabili e l'inciviltà di tanti automobilisti, insiste con uno stile di vita mai abbastanza incoraggiato.

La realtà, però, è leggermente diversa: lo stesso senatore dem ha dovuto spiegarlo su Twitter ai cittadini inferociti al grido di battaglia #labicinonsitocca. Il ddl 1638 prevedeva l'identificazione delle biciclette come veicoli a tutti gli effetti, mentre Filippi ha voluto aggiungere «un’idonea tariffa per i proprietari: 1) delle motoslitte, disciplinandone le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché la circolazione con un apposito contrassegno identificativo, documenti di circolazione e di guida e l’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi; 2) delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale».

L'idonea tariffa è stata subito interpretata come il 'bollo delle bici', così come l'identificazione ha fatto subito pensare alla targa. In realtà, si tratterebbe semplicemente del telaio, la cui marchiatura è un servizio che molti comuni offrono gratuitamente ai cittadini per combattere i furti. Filippi ha poi chiarito che l'idonea tariffa è sì una tassa, ma riservata esclusivamente a chi utilizza cicli per fini commerciali come il trasporto di persone o cose (si pensi ad esempio ai risciò o alle CarGo Bike). Eppure quell'emendamento, che parla di «biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone», andrebbe chiarito più nello specifico.



FILIPPI: "NESSUNA TARGA O TARIFFA PER LE BICI" «Leggo su twitter ricostruzioni a dir poco fantasiose in merito al mio emendamento alla Riforma del codice della strada». Lo afferma Il senatore PD Marco Filippi. «Come già fatto in questi giorni su Twitter ribadisco che non propongo di introdurre alcuna targa per le biciclette, si tratterebbe semplicemente di assegnare un numero al telaio, la cui marchiatura è un servizio che molti comuni offrono gratuitamente ai cittadini per combattere i furti e cercare di contrastare il mercato parallelo della ricettazione delle biciclette. Per quanto riguarda la tariffa, essa sarebbe riservata esclusivamente a chi utilizza cicli per fini commerciali come il trasporto di persone. Si pensi ad esempio ai risciò, che alcuni prefetti stanno dichiarando illegali perchè non sono normati. Questo sarebbe un modo per regolamentarli con costi irrisori. Rimango comunque disponibile a definire meglio la questione in commissione, qualora il testo così com'è risulti fraintendibile, poi sarà il Governo (parliamo di una legge delega) a valutare la praticabilità delle proposte. L'utilizzo delle bici verrà da me sempre incentivato e mai ostacolato, anche in ottica di salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini. Voglio solo ricordare - conclude Filippi - che in qualità di Assessore al comune di Livorno avevo in dotazione la bici blu e non l'auto».
"Targa e bollo per le bici nella riforma del Codice": è bufera #labicinonsitocca Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Lunedì 30 novembre 2015

Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Dicembre 2015, 11:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA