Abuso di Viagra e sesso no-stop con la moglie.
Lei ai giudici: "Basta, fermatelo" -La storia

Abuso di Viagra e sesso no-stop con la moglie. Lei ai giudici: "Basta, fermatelo" -La storia
LECCE - Dal piacere all’incubo. Colpa del marito e del suo abuso di viagra. Sesso sfrenato ogni notte, anche per tre ore, per di più con l’ausilio - talvolta - di sex toy. Per la donna un vero e proprio inferno che non l’avrebbe risparmiata neppure in ospedale. Da qui la richiesta di separazione e la denuncia alla Procura. Il processo è partito ieri in Tribunale con le imputazioni di violenza sessuale, lesioni e violazioni dell’ordine del giudice disposto a carico dell’uomo, oggi 46enne.



(di Erasmo Marinazzo) - Con i livelli di testosterone fuori controllo per via di un abuso sistematico di Viagra. Tutti i giorni una di quelle compresse blu per sentirsi uomo per ore ed ore. Almeno tre ore a notte. Senza fermarsi mai. Talvolta sarebbe comparso anche qualche “sexy toy” per giochi erotici anche questi condotti oltre ogni resistenza fisica. E per la moglie, a quel punto, i piaceri si sono trasformati in dolori nel giro di poco tempo. Perché può essere anche gradevole ed appagante accorgersi che il marito dopo dieci anni di matrimonio continui a volerti ed a cercarti.



Ma si parla di abusi nel processo al via ieri davanti ai giudici della prima sezione penale. Di abusi, di violenza e di violazioni. Il motivo? L’imputato non si sarebbe fermato davanti a nulla. Neanche davanti ad un ricovero in corsia. La moglie finì in ospedale per un problema di salute che avrebbe potuto curare a casa e prese al volo l’occasione per tenerlo lontano? Lui si presentò in reparto senza fare troppi complimenti. E di notte la costrinse a seguirlo all’ultimo piano dell’ospedale, anche quella volta mosso dalla dose giornaliera di Viagra. Un’altra volta, invece, la donna aveva invitato la madre a passare la notte nella loro casa: in presenza della suocera, pensò, ingenua, si sarebbe perlomeno imbarazzato. Macché. Quella notte andò esattamente come le altre. Sesso prolungato nonostante il no della donna.



E quando il giudice civile emise l’ordinanza di allontanamento da casa, una sera, in preda ad una crisi di astinenza, l’uomo fu addirittura capace di lanciarsi nel pozzo luce per raggiungere l’ingresso interno. E pur malconcio, cercò anche quella volta di costringere la moglie ad assecondarlo.

Quell’attrazione incontenibile per la consorte, il desiderio costante ed immutato di fare l’amore pur dopo diverse ore e senza nemmeno far passare una sera a fare qualcosa di diverso come parlare, guardare la tv o leggere un libro prima di concedersi al sonno, alla fine ha indotto la donna a chiedere la separazione ed ha dato il via all’inchiesta del pubblico ministero Stefania Mininni per le imputazioni di violenza sessuale, lesioni e violazioni dell’ordine del giudice a carico di quest’uomo di Lecce che oggi ha 46 anni.



Difeso dall’avvocato Luigi Rella (la donna si è costituita parte civile con l’avvocato Massimo Bellini), l’uomo si trova ora in un centro specializzato per curarsi da quell’abuso di Viagra e da altri eccessi che hanno caratterizzato la sua vita. E dire che c’era stato già qualche anno fa in un centro conme quello, ma nulla, il chiodo fisso del sesso non era stato scacciato. La situazione in casa cominciò a farsi tesa quando la moglie si accorse di vederselo attorno troppo spesso, troppo interessato e con un atteggiamento che ben conosceva e che non prometteva nulla di buono. Siamo nel 2011, la donna cercò di frenarlo, non ce l’avrebbe fatta più ad assecondare le sue ossessioni.



Ma quei “no”, anche se detti con garbo, anche se giustificati in tanti modi, produssero l’effetto di scatenare rabbia. Cominciò ad alzare le mani e ricominciò a volerla tutte le sere, con rapporti completi e immancabilmente lunghi ed estenuanti perché il Viagra funzionava ogni volta oltre ogni migliore aspettativa. Il trascorrere dei mesi non fece che peggiorare le cose: il marito divenne sempre più violento. E poi per variare la quotidianità tirò fuori anche i giochi erotici comprati in un negozio specializzato. Che fare per non restare vittima dell’assillo del sesso? La donna si rivolse ai Servizi sociali del Comune di Lecce e grazie all’assistenza di una psicologa e di un’assistente cominciò ad intravedere la possibilità di uscire da questo incubo. Fu il primo passo per arrivare a chiedere giustizia. Il processo penale, intanto, riprenderà il 16 gennaio dell’anno prossimo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Aprile 2015, 09:49
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