Volkswagen, pugno duro di Merkel.
Class action più facile in Germania dal 2016

Volkswagen, pugno duro di Merkel. ​Class action più facile in Germania dal 2016
Angela Merkel perde consensi in patria e l'occasione per recuperare il terreno perduto (cinque punti di gradimento, secondo un sondaggio di Spiegel) gli viene fornita su un piatto d'argento da Volkswagen, nei cui confronti il Governo tedesco è pronto ad usare il pugno duro.



A dire il vero, sin da subito la Merkel ha chiesto «piena trasparenza» sullo scandalo che sta mettendo in ginocchio il colosso di Wolfsburg e rischia di trascinare con sè tutta l'economia tedesca: «Spero che i fatti siano messi sul tavolo il più velocemente possibile», ha detto nei giorni scorsi, ma il suo Governo non intende mollare la presa.



E ora Berlino fa un passo avanti: il ministero della Giustizia ha annunciato, dalle pagine web del quotidiano finanziario Handelsblatt, la volontà di introdurre una class action vera e propria dal 2016, potenziando così gli strumenti a tutela del consumatore. «In futuro - ha spiegato il sottosegretario del ministero della Giustizia con delega alla Tutela dei consumatori, Ulrich Kelber - dovrà essere reso più agevole» ottenere indennizzi su richieste «di molti danneggiati». Volkswagen non viene mai nominata apertamente, ma è logico che il Governo tedesco intende operare per agevolare gli eventuali ricorsi di quegli automobilisti che dovessero incorrere in danni legati alla condotta di Volkswagen.



Attualmente in Germania non c'è quasi alcun modo per far valere contemporaneamente i diritti di un gran numero di danneggiati, ricorda l'Handelsblatt. Solo per chi investe sui mercati sono possibili le «Musterklagen» attraverso le quali investitori, ad esempio mal consigliati da banche nella gestione di fondi, fanno causa insieme. E soprattutto l'azione collettiva deve essere presentata da un soggetto che abbia già fatto ricorso individuale, contro un danneggiante che abbia già pendente almeno 10 procedimenti a proprio carico per lo stesso fatto illecito.



Le associazioni dei consumatori italiani intanto sono alla finestra. Da giorni stanno affilando le armi in vista di una possibile class action, per la quale invitano i propri iscritti a presentare già relativa domanda. Abusbef e Federconsumatori vanno addirittura oltre e chiedono «alla Comunità europea che si giunga in maniera celere e determinata alla definizione di una direttiva per la costituzione di una normativa di class action europea». Altroconsumo nei giorni scorsi ha presentato 6 richieste a Volkswagen dando 15 giorni di tempo per le risposte, decorsi i quali verrà avviata la class action.






Ultimo aggiornamento: Domenica 27 Settembre 2015, 11:06