Dopo la Sars, torna l'incubo: il virus Mers
spaventa l'Asia. "Mortalità del 36%" -Leggi

Dopo la Sars torna l'incubo: il virus Mers spaventa l'Asia. "Mortalità del 36%". Già due morti, 1.400 in quarantena -LEGGI

di Paola Pastorini
MILANO - Una nuovo rischio epidemia incurabile allarma l’Oriente.

È la Mers (sindrome respiratoria del Medio Oriente) che finora ha provocato tre decessi in Corea del Sud.





La Mers è un virus molto aggressivo, identificato per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita. Al momento, nel Paese asiatico oltre 1.100 scuole sono state chiuse e 1.600 persone sono in quarantena (in quarantena sono anche 17 cammelli di uno zoo) e 36 sono i casi accertati.



Il virus, i cui sintomi sono spesso indistinguibili da quelli di altre malattie respiratorie, con tosse e febbre, «si trasmette, come molti dei patogeni che interessano le via aeree superiori ed inferiori, con le goccioline di droplet che il paziente può emettere nell’ambiente con le sue secrezioni, tosse, espettorato o starnuto» spiega il dottor Emanuele Nicastri, direttore delle Malattie Infettive e Tropicali dello Spallanzani di Roma.



Si tratta del più grande focolaio della malattia al mondo fuori dall’Arabia Saudita, dove si è registrata la maggioranza dei casi su un totale di 1.100 persone colpite in totale a livello mondiale. Nonostante il focolaio di Mers, non è tuttavia necessaria alcuna restrizione a viaggi di persone o merci per la Corea del Sud, sottolinea l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). L’Oms specifica inoltre che il virus si trasmette da uomo a uomo anche se non c’è una “trasmissione sostenuta”.



A portare il virus in territorio coreano è stato un uomo di 69 anni che aveva viaggiato in quattro Paesi del Medio Oriente prima di fare ritorno in Corea il 4 maggio. E il 26 maggio si è registrato un caso di Mers anche in Cina, dove ora cresce l’allarme.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Giugno 2015, 07:58
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