Papa Francesco in Uganda: "Sono qui
perché il mondo si accorga dell'Africa"

Il Papa in Uganda: "Qui perché il mondo si accorga dell'Africa"

di Franca Giansoldati
Kampala - «Sono qui perché il mondo possa prestare più attenzione all'Africa». Messa super affollata in Uganda, al santuario dei martiri ugandesi (1884-1887), in precedenza visitato da Paolo VI e da Giovanni Paolo II, un luogo sacro per la nazione. A Namugongo avvenne il sacrificio di Carlo Lwanga, il capo dei paggi della corte di re Buganda Mwanga II.

Fu arso vivo insieme ad altri trenta cristiani per aver detto no ai desideri omosessuali del sovrano e per avere così protetto i bambini affidati alle sue cure. Francesco ancora una volta pensa ai poveri, ai più deboli, ai ragazzi degli slum. Ci sono tanti problemi gravi da risolvere.

Anche in Uganda, come in Kenya e in Centrafrica, dove andrà domattina ad aprire la porta santa della cattedrale di Bangui, il Papa spera di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale sul traffico illecito di diamanti e di avorio che finisce per finanziare il terrorismo e i gruppi radicali islamici. Si tratta di un modo per alimentare l'instabilità politica di tante aree africane. “Il commercio illegale di diamanti, pietre preziose, metalli rari e altri grandi beni strategici, tra cui anche il legname e l'avori rappresenta una fonte per il crimine organizzato e il terrorismo” ha detto ieri, prima di lasciare Nairobi.

Secondo i rapporti di alcune organizzazioni umanitarie, tra cui Amnesty International, nella repubblica Centrafricana, ultima meta del viaggio africano del pontefice, l'industria dei dei diamanti nonostante la guerra civile ha realizzato profitti per milioni di dollari incurante del fatto che le zone di estrazione delle pietre preziose erano in corso stupri, esecuzioni sommarie, saccheggi, a causa delle milizie islamiche Seleka. Nel 2013 fu praticamente aggirato un divieto di esportazione che ha permesso alle milizie di arricchirsi. Paradossalmente da quando è iniziata la guerra l'export di diamanti potrebbe essere aumentato.

I grandi conflitti africani angosciano Francesco. A Kampala ha lanciato un appello per la pacificazione in Burundi. Al contempo ha ricevuto in nunziatura il Presidente del Sud Sudan, Salva Kiir. Si è trattato, secondo il portavoce padre Lombardi, di un gesto speciale visto che Francesco segue con interesse e partecipazione gli sforzi di pacificazione del Paese dilaniato da anni di guerra. La parte del Sud, cristiana, subisce da anni una durissima persecuzione. Di questa udienza non si è saputo altro. Un particolare però non è sfuggito. Nei telegrammi che solitamente vengono mandati dal Papa ai presidenti dei Paesi sorvolati, il Vaticano ha inviato un telegramma solo al presidente del Sudan del Nord, Omar al Bashir, dimenticando quello del Sud Sudan, Salva Kiir.
Ultimo aggiornamento: Sabato 28 Novembre 2015, 18:02