Il Papa anticipa il Giubileo: aperta la Porta
Santa in Centrafica: "No alla paura degli altri"

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di Valeria Arnaldi
ROMA - «Vengo nella Repubblica Centrafricana come pellegrino di pace, e mi presento come apostolo di speranza». Queste le parole che papa Francesco, appena atterrato a Bangui, capitale della repubblica Centrafricana, ha scritto sul suo profilo twitter.




Un messaggio per la folla pronta ad accoglierlo e, soprattutto, per i milioni di follower che, via social, hanno seguito il momento storico. Bergoglio ha aperto la prima Porta Santa, dando così avvio in anticipo al Giubileo Straordinario, e soprattutto, togliendo per la prima volta nella storia della Chiesa, a Roma l’avvio dell’Anno Santo. Almeno in termini di calendario. La prima Porta aperta è stata propria quella della cattedrale di Bangui, con poco più di una settimana di anticipo rispetto all’apertura ufficiale, l’8 dicembre a Roma.

Inizia così il Giubileo “delle periferie”, come è già stato definito. E contro la paura. Bergoglio, infatti, ha portato avanti il viaggio in Africa, come previsto, arrivando alla tappa più “rischiosa” di Bangui, nonostante attacchi e minacce. Altissime le misure di sicurezza prese per accoglierlo: 10.900 caschi blu dell’Onu e 900 uomini della forza francese Sangaris, oltre alla polizia locale. All’arrivo al palazzo presidenziale di Bangui, Bergoglio ha ripreso il motto della Repubblica Centrafricana, “Unità-Dignità-Lavoro”, sottolineando la necessità di evitare «la tentazione della paura dell’Altro».

Il presidente della Repubblica Centrafricana Catherine Samba-Panza ha chiesto perdono per «tutto il male» commesso dai centrafricani. Dopo l’incontro con le comunità evangeliche il Pontefice ha raggiunto la cattedrale per l’apertura della Porta Santa e la celebrazione della messa. «Anche quando le forze del male si scatenano, i cristiani devono rispondere all’appello, a testa alta, pronti a resistere in questa battaglia in cui Dio avrà l’ultima parola - ha affermato il Papa - e questa parola sarà d’amore!”.

Poi l’appello: «A tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo, io lancio un appello: deponete questi strumenti di morte; armatevi piuttosto della giustizia, dell'amore e della misericordia, autentiche garanzie di pace».
Bergoglio ha visitato il campo profughi nella parrocchia del St. Sauveur: «Auguro a tutti i centrafricani la pace. Che voi possiate vivere così qualsiasi sia l'etnia, la cultura, la religione, lo stato sociale. Tutti in pace perché tutti siamo fratelli».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Novembre 2015, 09:56
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