Russia-Turchia, ancora tensioni. Obama
a Putin: "Via Assad". Salah forse è in Siria

Russia-Turchia, ancora tensioni. Obama ​a Putin: "Via Assad". Salah forse è in Siria

di Valeria Arnaldi
ROMA - Bashar al Assad deve lasciare il potere “nel quadro di una transizione politica”. Sono state parole chiare e ferme quelle che ieri il presidente Usa Barack Obama ha rivolto al presidente russo Vladimir Putin, nell'incontro bilaterale tenutosi ai margini dei lavori del vertice sul clima a Parigi.


Obama ha sottolineato la necessità di concentrare gli sforzi militari sull'Isis e non sull'opposizione moderata. Obiettivo di entrambi i leader arrivare al «cessate il fuoco» e a una «soluzione politica alla guerra civile in Siria». Tensione altissima e sfida dialettica Putin-Erdogan. «La Turchia ha abbattuto il nostro jet per coprire i traffici con Isis», grida Vladimir. Erdogan lo sfida: «Se porta le prove, mi dimetto». «Difendere i turcomanni - aggiunge a proposito della linea ufficiale della Turchia - è solo un pretesto». Niente incontro, dunque. Anzi.
Una tensione inasprita da nuove sanzioni russe contro la Turchia: stop alle importazioni di prodotti turchi e limiti alle attività economiche. E ancora, l'invito alle società calcistiche russe a non tesserare giocatori turchi nel mercato di gennaio.

Il decreto firmato da Putin prevede, a partire dal primo gennaio, il divieto per i datori di lavoro russi di assumere cittadini turchi.

Concentrata sul clima, Parigi non dimentica la “caccia all'uomo”. Salah Abdeslam, ricercato per gli attacchi di Parigi del 13 novembre, non è stato ancora catturato e, secondo gli 007 francesi, sarebbe fuggito in Siria. Cadrebbe così la pista belga, che anche domenica sera ha portato a nuovi blitz a Molenbeek.
Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Dicembre 2015, 18:27
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