Obama, patrimoniale e no all'austerity:
"Basta spremere i paesi deboli e in recessione"

Obama, patrimoniale e no all'austerity: ​"Basta spremere i paesi deboli e in recessione"

di Valeria Arnaldi
ROMA - «Rimpiazzare un’irragionevole austerity con investimenti intelligenti che rafforzino il nostro Paese». È una manovra da 4mila miliardi di dollari quella presentata al Congresso per il 2016, ieri, dal presidente Usa Barack Obama. Obiettivo, restituire fiducia e forze all’economia americana.





«Dobbiamo tornare a investire - ha detto Obama - ce lo possiamo permettere». Basta tagli dunque, stop all’austerity, la politica punta a spendere di nuovo per favorire la crescita e, solo, a risultato ottenuto, tornare a occuparsi del debito. Il riferimento alla Grecia, in particolare, e all’Europa, in generale, è chiaro: «Non puoi continuare a spremere i Paesi che sono nel mezzo della depressione. A un certo punto ci deve essere una strategia per la crescita, affinché possano pagare i loro debiti ed eliminare una parte dei loro deficit». E la strategia interna Obama l’ha già delineata: 428 miliardi di investimenti nelle infrastrutture, che mettono in moto anche il mercato del lavoro, e agevolazioni fiscali per 277 miliardi alla classe media.



Le “nuove” spese saranno pagate con un aumento della tassazione per le grandi multinazionali e i cittadini più ricchi. Tra le proposte, l’aumento delle royalty pagate dalle aziende energetiche per ottenere le concessioni per trivellazioni di gas e petrolio. «Non si può giocare con la sicurezza economica delle famiglie americane e con la sicurezza nazionale», ha detto e per ribadire l’intenzione concreta al cambiamento, il presidente Usa ha ricordato quanto già fatto: «Il deficit è stato tagliato di circa due terzi». Al piano di Obama contribuirà anche la riforma della normativa sull’immigrazione, che porterà nel Paese più lavoratori regolarizzati. Non mancano finanziamenti al dipartimento per la Sicurezza Interna, per «combattere la minaccia terroristica». Per un’America più ricca e sicura.





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Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Febbraio 2015, 08:46
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