L'imprenditore del farmaco anti-Aids
ha avuto una lezione. O forse no -Foto

L'imprenditore del farmaco anti-Aids ha avuto una lezione

di Enrico Chillè
Ricordate il giovane imprenditore statunitense Martin Shkreli? È diventato famoso un mese fa per aver aumentato del 5000% il prezzo di un farmaco, il Daraprim, elemento essenziale nelle cure di pazienti malati di Aids e toxoplasmosi. Il motivo lo spiegò il diretto interessato: «Dobbiamo fare profitti, non dobbiamo tenere conto solo del costo del farmaco in sé, ma anche delle spese di marketing e distribuzione».









Shkreli, 32 anni, è diventato subito uno dei personaggi più odiati del web, e la notizia che un anno fa fece lo stesso con un farmaco utilizzato in caso di gravi malattie renali ha solo alimentato la sua impopolarità. Gli incredibili aumenti di prezzo sono permessi dal fatto che l'autorità sanitaria statunitense della Food and Drug Administration ha concesso un'esclusiva all'azienda di Shkreli, la Turing Pharmaceuticals.



Ora, però, i rivali della Imprimis hanno sviluppato una versione diversa del Daraprim, mettendola in commercio al prezzo di un dollaro per singola dose, contro i 750 rischiesti dall'azienda di Shkreli. Il numero uno della Imprimis, Mark Baum, ha spiegato all'Associated Press: «In ambito farmaceutico chi riesce a ottenere l'esclusiva per la produzione di determinate sostanze poi alza sempre i prezzi oltre ogni limite morale. Sarà sempre così, ma si può fare concorrenza anche in questo modo, se lo meritano».



Difficile, però, che questo tipo di concorrenza possa intaccare gli affari di Shkreli. Come riporta Forbes, nel 2011 avvenne una situazione analoga con Makena, un farmaco che previene le nascite premature, prodotto dalla KV con l'autorizzazione esclusiva della Fda. L'ondata di indignazione arrivò fino al Congresso degli Stati Uniti, costringendo la compagnia a rivedere i prezzi, aumentati addirittura del 10000%. La Fda, però, rivide la propria decisione autorizzando altre case farmaceutiche a produrre lo stesso farmaco. Nel giro di quattro anni, la KV dichiarò bancarotta. Salvo poi cambiare nome ed essere rilevata, proprio grazie al prodotto di punta Makena, per la bellezza di 600 milioni 'cash' e 75 milioni in azioni, da un'altra azienda farmaceutica, la AMAG.
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Marzo 2023, 13:21
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