Droga, carcere e povertà, fino al successo: come
un cane cambia la vita. La storia di John -Foto

Droga, carcere e povertà, fino al successo: come un cane cambia la vita. La storia di John

di Enrico Chillè
LONDRA - Altro che migliore amico dell'uomo: quello che un cane pu darci un amore senza eguali. John Dolan, 41enne londinese, lo sa bene: George, uno Straffordshire bull terrier, gli ha cambiato radicalmente la vita.





La storia di John ha dell'incredibile: cresciuto in una famiglia numerosa residente nel centro di Londra, da bambino ha vissuto un'infanzia felice, circondato dall'affetto dei genitori e dei quattro fratelli, due maschi e due femmine, tutti di qualche anno più grandi di lui. All'età di 10 anni, però, il piccolo John visse un trauma che ha segnato profondamente la sua vita: suo padre gli raccontò che la sua sorella più grande, Marilyn, in realtà era sua madre, mentre il padre era un ragazzo che viveva nel quartiere che non aveva voluto saperne di quel bimbo inaspettato.



«Ero troppo piccolo per assimilare un colpo del genere» - racconta John al Guardian - «la mia vita cambiò decisamente in peggio. Non lo sapevo ancora, ma ero caduto nella spirale della depressione: iniziai prima a mangiare fino all'obesità, poi divenni un bullo e presto iniziai a diventare un frequentatore abituale dei riformatori».



Col passare degli anni, la situazione non fu migliore: le prime dipendenze da alcool e droga, poi la fuga da casa e, inevitabilmente, il carcere. «Assumevo quotidianamente droghe pesanti, soprattutto eroina, ma per procurarmela dovevo delinquere», spiega John, che sembrava davvero perso. Fino a quando non fece amicizia con una coppia di senzatetto che avevano ricevuto dal governo un'abitazione popolare ma che non potevano portare nella casa il loro cane George. John, veramente solo da troppi anni, decise allora di prendersene cura.











«Questo cane è diventato in breve tempo il mio migliore amico, e capii che dovevo smetterla con il crimine, perché se fossi finito in carcere l'avrei perso» - racconta ancora John - «per questo decisi di tenerlo con me e provai a chiedere l'elemosina per strada, ma lo vivevo come un'umiliazione, così decisi di iniziare a disegnare edifici per la strada, ovviamente in compagnia di George». Per amore di quel cane, John è riuscito a vincere la battaglia contro le dipendenze, pur rimanendo con quei segni indelebili di anni e anni di eccessi: la sua dentatura è quasi del tutto inesistente.



In breve tempo, John aveva scoperto di avere il dono del disegno, ma non lo sapeva ancora. Le sue opere gli fruttavano a malapena qualche spicciolo, sufficiente a sfamare lui e il suo cane. Fino a quando, all'inizio del 2013, Richard Howard-Griffin, un ricco gallerista, non lo notò per strada. Dopo avergli chiesto di poter dare un'occhiata ai suoi disegni, l'uomo chiese a John se volesse partecipare ad una mostra presso una delle sue gallerie. Da quel giorno, Dolan si è fatto conoscere ed apprezzare da tanti critici e artisti underground, e continua ad essere protagonista nelle mostre del settore.



«Ora la mia vita finalmente ha un senso, e lo devo a George. Ho sconfitto tutte le dipendenze, l'unica che mi è rimasta è quella del fumo ma sto cercando di smettere. L'unico male che non riesco a sconfiggere è la depressione, che torna sempre ogni tanto. Ma con l'amore per George riesco a resistere», ha raccontato ancora John.
Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Agosto 2014, 20:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA