La Turchia abbatte jet russo al confine siriano.
Putin: "Conseguenze tragiche". Ankara risponde

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di Mario Fabbroni
Un jet russo che entra a velocità supersonica nei cieli della Turchia. Poi l'inseguimento, i presunti avvertimenti e il bersaglio viene centrato da un missile aria-aria degli F-16 della Mezzaluna. Il Su-24 con la bandiera di Mosca si trasforma in una palla di fuoco, i due piloti si catapultano fuori dal velivolo e cadono in Siria. Sarebbero vivi, nonostante le rivendicazioni di morte.









Ma quel che più conta è l'avvitamento della crisi internazionale, che si intreccia con il delicatissimo momentio della lotta al terrorismo islamico. Altissima la tensione tra Mosca e Ankara. Il premier Putin non usa certo parole di pace: «Pugnalata alla schiena, avrà conseguenze», salvo poi far correggere solo leggermente il tiro dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: «Il Presidente Putin non ha parlato di risposta militare», sottolineando sottolineando tuttavia «l'inevitabilità di consequenze dopo un'azione ostile come questa da parte turca».

In una lettera inviata da Ankara al Consiglio di Sicurezza Onu e al segretario generale Ban Ki-moon è stata riscritta una versione tutt'altro che rassicurante per le sorti dei rapporti internazionali. Secondo i vertici militari agli ordini del premier Erdogan, gli aerei intrusi sarebbero due: il primo, dopo i reiterati avvertimenti che Ankara afferma di aver lanciato, si è allontanato, mentre il secondo ha proseguito sulla sua rotta ed è quindi stato abbattuto.



«La Turchia non esiterà ad esercitare i propri diritti che scaturiscono dalle leggi internazionali per proteggere la sicurezza dei suoi cittadini e le sue frontiere. Gli aerei sono stati allertati dieci volte durante un lasso di tempo di cinque minuti» prima dell'abbattimento. Versione confermata dal colonnello Steve Warren, portavoce della coalizione a guida Usa contro lo Stato Islamico, secondo il quale la Turchia aveva lanciato per dieci volte avvertimenti al Sukhoi 24 russo prima di fare fuoco.

Contrastanti pure le voci che arrivano dalla Siria sulla sorte dei due piloti.



L'agenzia turca Dogan riferisce che i ribelli turkmeni hanno annunciato di aver ucciso entrambi, invece i ribelli arabi della Decima Brigata (che fa parte dell'Esercito siriano libero) hanno scritto sui social media di aver ucciso uno solo dei piloti. In serata, fonti turche riferiscono che sarebbero vivi e che si sta negoiando per la loro liberazione. Sta di fatto che il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha cancellato la visita ad Ankara.









++++FLASH NEWS++++La Turchia bombarda e abbatte un jet al confine con la Siria Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Martedì 24 novembre 2015




Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Novembre 2015, 09:37