Isis, bambini decapitati, crocifissi e sepolti vivi.
L'appello dell'Onu all'Iraq: "Proteggeteli"

Isis, bambini decapitati, crocifissi e sepolti vivi. L'appello dell'Onu all'Iraq: "Proteggeteli"

di Mario Fabbroni

ROMA - Un documento agghiacciante. Bambini crocifissi, decapitati, venduti come schiavi e, in alcuni casi, perfino sepolti vivi: sono gli inqualificabili crimini commessi dai jihadisti dello Stato Islamico (Isis) elencati crudemente ma anche reaisticamente (con tanto di prove allegate) in un rapporto del Comitato Onu sui Diritti del Fanciullo, le cui pagine descrivono appunto violenze sistematiche e brutali.


I militanti dell’Isis vendono i bambini iracheni rapiti come schiavi del sesso, li utilizzano come kamikaze, produttori di bombe, informatori o scudi umani per proteggere alcune strutture contro gli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Usa. E questo quando va bene. Perchè altrimenti i piccoli vengono torturati e finiti tra atrocità inimaginabili per la cultura occidentale.





«Siamo profondamente preoccupati per le torture e l’uccisione di quei bambini, in particolare quelli appartenenti alle minoranze, ma non solo», ha detto Renate Winter, uno degli esperti del comitato Onu, aggiungendo che «la portata del problema è enorme». Secondo il dossier, tra le vittime ci sono minori della setta yazidi o delle comunità cristiane, ma anche sciiti e sunniti.



«L'Isis ha compiuto sui piccoli violenze sessuali sistematiche - ha spiegato ancora Winter -. i bambini delle minoranze sono stati catturati e venduti al mercato nero come schiavi». Basta così? Macchè. «Abbiamo avuto segnalazioni di bambini, alcuni con problemi mentali, utilizzati per attacchi kamikaze. E video online che mostrano piccoli di circa 8 anni o meno, addestrati per diventare bambini soldato».

Ma è un orrore senza fine pure quello portato avanti in queste ore dai jihadisti nigeriani Boko Haram nella loro crociata dalla Nigeria al Camerun. Esecuzioni sommarie, civili arsi vivi, villaggi saccheggiati: in un nuovo massacro sarebbero stati uccisi almeno 90 civili nella città di Fotokol.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Febbraio 2015, 08:10
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