La Germania sventa un attacco, Hollande e Putin
più vicini. Renzi: "No a una Libia bis in Siria"

La Germania sventa un attacco, Hollande e Putin ​più vicini. Renzi: "No a una Libia bis in Siria"

di Alessandra Severini
ROMA - La Germania farà di più nella lotta contro l'Isis. Sollecitata dal presidente Hollande nell'incontro di Parigi, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha deciso: invierà alcuni Tornado e una nave da guerra a sostegno dell'azione militare francese contro l'esercito islamico in Siria.


«Daremo un contributo alla lotta contro l'Isis con jet Tornado per missioni di ricognizione», ha precisato poi Berlino. Intanto, proprio in Germania cresce l'allarme terrorismo. Ieri alcuni blitz delle forze speciali hanno portato alla perquisizione di due moschee della capitale. Secondo la stampa tedesca, gli inquirenti sospettavano che si stesse preparando un attentato e due persone sono state arrestate perché sospettate di affiliazione al terrorismo islamico.

La stessa richiesta fatta alla Germania di un maggiore impegno contro il terrorismo e contro l'Isis, è stata ripetuta da Hollande a Matteo Renzi, che ieri mattina ha fatto una visita lampo a Parigi. Il premier ha confermato l'impegno italiano, senza sbilanciarsi troppo. Perché, come ha spiegato più tardi il ministro dell'Interno Alfano «prima di cominciare, vogliamo sapere se la Siria diventa una Libia bis oppure se c'è un piano chiaro per il dopo». L'intenzione del governo italiano è di aumentare la presenza dei nostri militari in Libano ma rimane ferma la convinzione di non partecipare ai bombardamenti in Siria. Al contrario, la Gran Bretagna già si mobilita: il primo ministro Cameron ha chiesto al Parlamento l'autorizzazione a partecipare ai raid contro l'esercito islamico in Siria, si sota la prossima settimana.
Molto più rilevante dal punto di vista diplomatico è l'asse Parigi - Mosca, uscito rafforzato dall'incontro fra Putin e Hollande: “Siamo uniti contro un nemico comune”. Il leader del Cremlino ha elogiato la Francia per “la grande attenzione” e gli sforzi “per creare una larga coalizione anti-terrorismo”. Una coalizione, ha specificato Putin, che anche la Russia ritiene “assolutamente necessaria: in questo senso le nostre posizioni coincidono”.

Rimane però la tensione nei rapporti fra Russia e Turchia. Un gruppo di 50 imprenditori turchi sarebbe stato condannato a 10 giorni di prigione per aver mentito sui reali motivi che li avevano portati in Russia. Mosca minaccia di punire Ankara con una serie di misure economiche e, intanto, ha invitato tutti i connazionali ad evitare viaggi in Turchia o a tornare il prima possibile.

Intanto a Bruxelles la situazione si fa meno tesa. Il grado di allerta per la capitale belga è stato abbassato da 4 a 3. Tuttavia le forze di sicurezza continuano le loro azioni preventive e repressive: ieri è stato chiuso per alcune ore un tratto di autostrada tra Charleroi e Namur. Paura anche nella Grande Moschea di Bruxelles, evacuata dopo il ritrovamento di un pacco con diverse buste contenenti una polvere sospetta, rivelatasi poi soltanto farina. Si era pensato all'antrace.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Novembre 2015, 09:52
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