Gaffe e trash: ecco la top ten delle
parolacce clamorose nel 2014

Gaffe e trash: ecco la top ten delle parolacce clamorose nel 2014
RIO DE JANEIRO - «Ei, Dilma, vai a tomar no cu» ('Ehi, Dilma, vaffanculo').



È il clamoroso 'vaffa' intonato a giugno scorso da migliaia di tifosi all'arena Corinthians, a Sau Paulo, in Brasile, contro la presidente Dilma Rouseff, a tenere banco nella 'Top Ten' delle parolacce più clamorose del 2014 stilata, come ogni anno, dallo psicolinguista Vito Tartamella, e che l'Adnkronos è in grado di anticipare. In questa settima edizione, per la prima volta rispetto al passato, la 'top ten' dei dieci casi di turpiloquio più rilevanti del mondo è divisa per categorie, perchè il trash e le gaffe hanno attraversato indistintamente la politica, l'economia, lo sport, il mondo dello spettacolo, senza risparmiare neanche la scienza.



È il 12 giugno del 2014 e si gioca la partita inaugurale dei Mondiali Brasile-Croazia, finita 3-1, quando tra i 62mila spettatori presenti all'arena Corinthians, in migliaia hanno intonato più volte in coro: «Ei, Dilma, vai tomar no cú» («Ehi, Dilma, vaffanculo»). Un 'vaffà alla numero uno del Brasile davvero inedito perchè avvenuto davanti alle telecamere di tutto il mondo e ad altri 12 capi di Stato presenti in tribuna.



«Mai, nella storia del Brasile, si era assistito a una contestazione così clamorosa verso un presidente, e per di più donna. Il motivo? Innanzitutto, il diffuso malcontento per i miliardi spesi per il Mondiale a fronte dei gravi problemi in cui versa il Paese» spiega Tartamella. «Il malcontento, nell'occasione, è stato cavalcato dalle opposizioni in vista delle elezioni presidenziali di ottobre, che però -ricorda lo psicolinguista- la 'presidentà ha vinto, ribaltando tutti i pronostici che la vedevano sfavorita».



La Rousseff, ex guerrigliera, non ha smentito la propria fama di donna tenace. «Non sono criticata perché sono dura, ma perché sono donna» è stato il suo commento a caldo dopo l'insulto allo stazio. «Per tutti questi motivi, il 'vaffa' brasiliano è la parolaccia dell'anno 2014» taglia corto Tartamella.



Ma le parolacce non sono volate solo allo stadio e solo nella politica. Nell'anno appena trascorso, anche il settore economia conta 'male parolè da podio. Come quella postata da Nat Rotschild il 26 marzo scorso su Twitter. Dopo 3 anni divorziano i due uomini d'affari, l'indonesiano Aga Bakrie, socio del presidente dell'Inter Erick Thohir, e Nat Rothschild, erede della storica dinastia bancaria britannica. Bakrie e Rothschild si erano uniti nella società Bumi per il business del carbone in Asia, ma gli affari erano andati male.



Così Barkrie, per 500 milioni di dollari, ha comprato le quote della Bumi di Rotschild. A transazione finita, Nat ha subito twittato: «Grazie d'aver ricomprato un inutile mucchio di merda. Non vedo l'ora di vedere la Bumi a quota zero». Immediata la risposta di Bakrie che però ha replicato con più aplomb, scrivendo:



«Abbiamo riportato in Indonesia le nostre miniere strappandole agli imperialisti». Ma Rotschild non ha resistito e ha ribattuto: «Mentre tuo padre è un genio, corre voce che tu sia un grosso stupido!». Il botta e risposta non ferma, Bakrie incalza: «Ah ah… 'Stupidò credo sia la parola che viene associata a te dalla maggior parte delle persone che ho incontrato». «Raramente si può assistere a uno scontro così crudo nel mondo degli affari: in questo caso -sottolinea Tartamella- l'economia ha svelato davanti a tutti il suo volto più spietato, fatto di sopraffazioni fatte e subìte, sberleffi, offese».



E insulti sono volati nell'anno appena finito anche nel mondo dello sport. È la vigilia del Gran Premio di F1 a Hockenheim, in Germania. Niki Lauda, ex pilota e oggi presidente non esecutivo della Mercedes, viene intervistato dal quotidiano spagnolo El Paìs, confermando la sua fama di uno che parla senza peli sulla lingua.



Commentando la stagione, Lauda dice senza mezzi termini: «La McLaren ha il nostro stesso motore e l'auto è una merda. Dove sono? Da nessuna parte. Guarda la Ferrari: altra auto di merda. L'anno prossimo sarà diverso perché potranno cambiare metà motore».



Dalle corse al mondo dello spettacolo, è ribalzata su ogni media la gaffe di Paolo Ruffini che, presentando Sophia Loren alla cerimonia del David di Donatello, il 10 giugno scorso, esclama: «Signora Loren, è sempre una topa meravigliosa lei, se lo lasci dire». Imbarazzo in sala ma l'attrice napoletana, 80 anni portati in splendida forma, rimane impassibile.



Nell'uso delle parolacce rimane una pietra miliare del 2014 la storia tutta giocata in campo scientifico di «Stronzo Bestiale: il coautore perfetto per una ricerca rifiutata». E a raccontarla è lo stesso Tartamella.



«È il 1987 quando sul 'Journal of Statistical Physics' esce una ricerca firmata da Bill Moran, William G. Hoover e… Stronzo Bestiale, improbabile ricercatore dell'università di Palermo» racconta Vito Tartamella. «Per 27 anni -sottolinea lo psicolinguista- questa ricerca è stata una leggenda tra i fisici: nessuno ne aveva scoperto la vera storia». «Lo scorso autunno, -continua- quando l'ho saputa, ho deciso di indagare: ho chiesto spiegazioni al professor Hoover, fisico statunitense oggi in pensione.



E per la prima volta Hoover ha svelato il retroscena». Hoover, racconta ancora Tartamella, aveva sentito l'espressione 'Stronzo bestialè da due italiane incontrate in un viaggio aereo«. »Quella frase, mi ha detto Hoover, 'mi era rimasta impressa. E ho deciso che Stronzo Bestiale sarebbe stato il coautore perfetto per una ricerca rifiutata. Così -conclude Tartamella- il fisico statunitense ha cambiato titolo alla ricerca, ha aggiunto come autore Stronzo Bestiale la ricerca è stata pubblicata«.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 2 Gennaio 2015, 16:57
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