La donna sposata di 45 anni, che lavorava come cameriera a Riyadh, e il suo partner, un lavoratore single dello Sri Lanka, sono stati entrambi condannati per lo stesso reato.
L'Arabia Saudita segue la legge della Sharia, spesso criticato dai gruppi per i diritti umani per essere antiquata e troppo dura in quanto utilizza ancora un sistema di punizioni fisiche come frustate, e comporta la pena di morte per reati come l'adulterio (per le donne sposate) e il traffico di droga.
La pena della lapidazione vede i 'trasgressori' bersagliati con pietre fino alla morte ed è ancora effettuate in alcune parti del Medio Oriente - anche in Arabia Saudita, che, ironicamente, al momento presiede il gruppo di esperti che lavorano al Panel sui diritti umani delle Nazioni Unite.
Secondo una recente dichiarazione di Amnesty International oltre 150 persone sono state giustiziate in Arabia Saudita quest'anno, per lo più per decapitazione pubblica. La maggior parte dei giustiziati sono lavoratori stranieri provenienti da paesi poveri, che sono particolarmente vulnerabili in quanto in genere non conoscono l'arabo e non sono a conoscenza di tutte le leggi.
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Accusati di adulterio, lei condannata alla lapidazione.
Per lui bastano 100 frustatePosted by Leggo - Il sito ufficiale on Domenica 29 novembre 2015
Ultimo aggiornamento: Lunedì 30 Novembre 2015, 10:07
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