Tasse, si potranno pagare con opere d'arte

Tasse, si potranno pagare con opere d'arte
Assolvere ai propri obblighi fiscali e, nello stesso tempo, aumentare il patrimonio artistico dello Stato. E' questo il duplice obiettivo del cosiddetto baratto fiscale, l'ultima proposta del ministro della Cultura Dario Franceschini.



Il meccanismo è molto semplice: chi vuole, può pagare le tasse con quadri d'autore, libri antichi, ville e statue. Insomma, con tutto ciò che appartiene al mondo dell'arte. Un'idea geniale di questo Governo? No, perché la legge che permette questo scambio esiste dal 1982. Inoltre è già attiva in molti Paesi europei, Gran Bretagna in testa.



Il problema, in Italia, è che questa legge è stata attuata solo sporadicamente. Il ministro Franceschini ha pensato dunque di farla tornare in auge firmando il decreto di nomina della Commissione di esperti (tre saranno indicati dal Ministero dei Beni Culturali, tre dal Ministero dell'Economia e delle Finanze) che dovrà valutare l'offerta del contribuente e stabilire le condizioni ed il valore della cessione.



Cosa si potrà pagare mediante cessione di beni culturali? L'imposta sul reddito delle persone fisiche, l'imposta sul reddito delle persone giuridiche e le imposte di successione. Potranno essere offerti sia beni mobili, sia beni immobili. Chi sta meditando di pagare le prossime tasse con il vaso cinese ereditato dalla nonna o con la vetrinetta vintage che campeggia in salotto, sappia che i criteri di selezione sono severissimi. Le ultime volte in cui si è riunita la Commissione di esperti (era il 2010) sono state esaminate le seguenti proposte di cessione: 4 sculture in bronzo di Walter Pugni; un olio su tela di Nicolas Lancret; una pittura su tela di Alberto Burri; un'area di interesse archeologico a Palestrina; la collezione archeologica Macrì di Locri; l'archivio Alliata di Palermo; Villa Junia a Sanremo. Di tutte queste richiesta è andata a buon fine solo quella relativa alla pittura su tela di Alberto Burri, denominata “Bianco e Nero”, stimata circa 100.000 euro, acquisito alla Galleria Nazionale dell'Umbria, dove è attualmente esposta.



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Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Ottobre 2014, 12:49