Borse in picchiata, Milano perde il 4,8%:
ecco cosa sta succedendo

Borse in picchiata, Milano perde il 4,8%: ecco cosa sta succedendo

di Mario Fabbroni
Panico in Borsa. Il mini-barile di petrolio (sceso a News York sotto quota 27 dollari) brucia ben 223 miliardi di capitalizzazioni in Europa. Ma il mercoledì nero non è stato solo colpa del greggio in picchiata, visto che sul crollo dei listini hanno pesato anche le previsioni fosche del Fondo Monetario Internazionale, il forte rallentamento della crescita economica cinese e le tensioni sul credito. Affonda Milano che lascia sul terreno il 4,83% con il Ftse Mib (sceso anche sotto quota 18 mila punti a 17.967) e il 4,79% con l'All Share. Ieri sono state 14 le blue chip sospese, pari a quasi metà paniere: stop per Poste Italiane (che poi ha chiuso a -5,52%), Generali (-3,95%), Unipol (-5,47%), Mps (-20,20%) e Carige (-17,79%).


Impressionano soprattutto le violente vendite su Monte dei Paschi: la capitalizzazione della banca senese, ormai, si è assottigliata a meno di 1,5 miliardi di euro, il valore più piccolo tra le società del Ftse Mib. Ma in Europa l'intero comparto bancario ha perso il 4,28%, montre le Borse hanno dilapidato 233 miliardi di euro, dopo una seduta caratterizzata da forti cali nel settore petrolifero (indice Stoxx -5,14%) e dei metalli (-5,17%), con tutte le quotazioni in calo ad eccezione di oro e argento, che appaiono ai risparmiatori come bene rifugio.

Sul mercato obbligazionario si registra una netta impennata dell'indicatore del rischio Paese: il differenziale di rendimento tra Bund e BTp. Lo spread infatti è balzato oltre quota 110 punti come non accadeva dallo scorso mese di ottobre. Un balzo frutto del calo dei tassi dei Bund tedeschi e del rialzo di quelli italiani. Milano senza paracadute, che ha guidato i ribassi tornando ai livelli del dicembre 2013, ha fatto scattare un vertice tra il premier Renzi, il ministro dell'Eccomonia Padoan e il Governatore della Banca d'Italia, Visco. Del resto, anche la prima riunione del 2016 del Consiglio direttivo della Bce (la Bance Centrale Europea), in programma oggi a Francoforte (con annuncio su tassi alle ore 13.45 e successiva conferenza stampa alle 14.30) non inizia certo sotto i migliori auspici: la quasi totalità degli economisti non prevede nuove mosse e anzi ritiene che il Governatore Mario Draghi si limiterà a ribadire l'orientamento molto accomodante della politica monetaria dell'Eurozona, tenendo aperte tutte le opzioni. Padoan comunque difende a spada tratta il sistema Italia, perché le banche del Belpaese «hanno una solidità di fondo» e, infatti, gli investitori stranieri considerano l'Italia «uno dei posti più attraenti in cui investire».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Gennaio 2016, 09:37
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