Via gli 80 euro dalla busta paga. Proposta
del governo: da bonus a detrazione

Via gli 80 euro dalla busta paga. Il Tesoro: da bonus a detrazione

di Alessandra Severini
ROMA - Da bonus a detrazione. I famosi 80 euro in busta paga cambieranno veste con la nuova legge di stabilità. Con questa trasformazione, che è allo studio del ministero del Tesoro, il bonus perderebbe il suo carattere di prestazione sociale - a carico delle casse statali - e diventerebbe un elemento in più nella strategia di riduzione della pressione fiscale che il governo si è impegnato a adottare. Diventando detrazione però, il bonus verrebbe inevitabilmente legato al reddito.





Dunque non sarebbe più indifferentemente di 80 euro per tutti i lavoratori (circa 10 milioni) al di sotto di una certa fascia, ma oscillerebbe a secondo del reddito annuo. Secondo i primi calcoli, si tratterebbe soltanto di pochi euro. Grazie a questa trasformazione a costo zero per le casse statali e quindi senza alcun effetto sul bilancio, la pressione fiscale scenderebbe dal 43,1% di quest'anno al 42,6% del 2016.



«Va bene trasformare gli 80 euro in detrazione fiscale - avverte però il deputato Pd Giacomo Portas - ma è chiaro che chi finora ne ha beneficiato non può avere un calo del proprio reddito disponibileZ.

La manovra finanziaria che il governo sta limando avrà un valore vicino ai 28 miliardi di euro. Al suo interno, oltre all'ormai certo taglio della Tasi dovrebbe trovare spazio anche l'annunciata riduzione dell'Ires per le imprese. Secondo calcoli del Mef, il taglio di un punto percentuale dell'imposta farebbe risparmiare alle piccole e medie imprese circa 1.200 euro l'anno, mentre per le grandi aziende il risparmio potrebbe raggiungere i 138 mila euro. Nella legge di stabilità verranno stanziate anche le risorse - circa 300 milioni - per il rinnovo dei contratti dei dipendenti statali.



Domani un tavolo fra Aran e organizzazioni sindacali dovrà sciogliere però il nodo della riduzione da 10 a 4 dei comparti in cui si dividono i dipendenti pubblici. Oggi intanto comincia ufficialmente la privatizzazione di Poste Italiane, un'operazione che dovrebbe portare sul mercato circa 453 milioni di azioni ordinarie pari ad un massimo del 38,2% del capitale sociale, per un valore complessivo che oscilla fra i 2,7 e i 3,7 miliardi di euro. L'offerta si concluderà il 22 ottobre.





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+++++FLASH NEWS+++++"Via gli #80euro dalla busta paga".La proposta: da #bonus a detrazione Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Domenica 11 ottobre 2015




Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Ottobre 2015, 13:57
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