Troppe aggressioni ad autisti e passeggeri,
sui bus più a rischio arrivano le guardie armate

Troppe aggressioni ad autisti e passeggeri, ​sui bus più a rischio arrivano le guardie armate

di Paola Lo Mele
Vigilantes armati a bordo delle linee bus più a rischio. La proposta rispunta dopo l'ultima aggressione ai danni di un conducente ad Acilia, rimasto ferito a un braccio a causa di una coltellata rimediata mentre era in servizio.





Le zone da cui si potrebbe partire sono: Ostia, il quadrante est di Roma - tra la Tiburtina e la Casilina - ma anche le aree più centrali della città attorno alla stazione Termini. Il sito dell'Agenzia della Mobilità parla dell'iniziativa sottolineando che «le statistiche del 2015 evidenziano la crescita del fenomeno rispetto al passato. L'aspetto più allarmante è che nel 2015 le aggressioni sono in aumento: in Atac 22 in sei mesi, a fronte delle 35 del 2014; in Roma Tpl i casi rilevati nel 2015 sono già una cinquantina, con 5 casi più gravi degli altri».



Proprio per questo l'assessore ai Trasporti di Roma Stefano Esposito ha chiesto un report alla municipalizzata dei trasporti prima di passare all'azione. Obiettivo: avere la lista delle linee più 'difficili' e del personale a disposizione. «Ho già dato l'input - ha spiegato - chiedendo all'Atac di avere un quadro delle linee maggiormente a rischio, soprattutto negli orari serali, e di quali forze di vigilanza interna disponiamo. Alla fine, il bene principale dell'Atac sono i suoi dipendenti. Mi faranno sapere in settimana».



Sempre stando alla pagina web dell'agenzia della mobilità per l'introduzione delle guardie armate sui mezzi pubblici della Capitale «l'orientamento sembra quello di privilegiare le ore notturne e i percorsi ritenuti più pericolosi per gli autisti. Un aumento della sorveglianza, però, servirebbe anche nel metrò e dovunque operino i controllori dell'Atac, visto che venerdì scorso uno di loro è stato aggredito, beccandosi un pugno in pieno volto, alla stazione Termini da un passeggero al quale aveva chiesto il biglietto».



Intanto, nell'attesa del responso del premier Renzi, fa discutere anche la proposta lanciata domenica dall'assessore Esposito sulla nomina di un commissario ai lavori per rimettere a posto le metro A e B. Assolutamente contrario il partito di Sel, con il segretario romano Paolo Cento, che attacca: «Cancelliamo la parola commissario». Questa figura però «non andrebbe a gestire l'azienda dei trasporti capitolina - chiarisce l'assessore - ma gli appalti per la manutenzione delle linee metropolitane di Roma che necessitano di interventi importanti e urgenti».
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Ottobre 2015, 08:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA