Delitto a Monteverde, l'egiziano ucciso aveva
con sé molti soldi: "Voleva aprire un'attività"

Delitto a Monteverde, l'egiziano ucciso aveva ​con sé molti soldi: "Voleva aprire un'attività"

di Silvia Mancinelli
Asfissia meccanica da strangolamento. E non solo. L'egiziano trovato in un sacco a Monteverde disponeva, secondo quanto si è appreso, di una consistente somma di danaro, forse destinata all'avvio di un'attività commerciale.





Circostanza che potrebbe essere stata a conoscenza di chi l'ha strangolatp, quindi immobilizzato con le mani dietro la schiena e chiuso in un sacco nero dell'immondizia.

Sayed Gaafar Abou El Hamd, 47enne incensurato e con un permesso di soggiorno a tempo determinato come operaio, era svanito nel nulla mercoledì scorso. Due dei tre fratelli della vittima – uno parcheggiatore abusivo, l'altro dipendente in un autolavaggio - avevano presentato denuncia nella vicina stazione dei carabinieri, preoccupati per lo stato di salute dell'uomo diabetico e recentemente operato al fegato.



L'uomo, in cura nel reparto di nefrologia del San Camillo, acquistava l'insulina nella stessa farmacia di via Pietro Cartoni a pochi metri dalla quale sabato mattina è stato ritrovato il suo cadavere. In mano agli investigatori, oltre al borsone nero ritrovato poco lontano dal corpo, i filmati delle telecamere di videosorveglianza.



Nell'appartamento al civico 5 di via di Monteverde, dove viveva insieme a due fratelli e a tre connazionali, non faceva ritorno da mercoledì mattina. Forse il giorno stesso in cui è stato ammazzato e chiuso nel sacco. Escluse, tuttavia, le piste della criminalità organizzata e del giro di droga. «Una persona per bene – concordano i commercianti ed i residenti della zona -. Mai un problema, sempre gentile, aveva smesso di lavorare quattro anni fa per problemi di salute. Ma non ha mai bivaccato, si faceva rispettare».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Luglio 2015, 12:21
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