Mattarella eletto Presidente: "Penso alle difficoltà
e alle speranze degli italiani"

Mattarella eletto Presidente con 665 voti. "Il mio pensiero alle difficoltà e alle speranze degli italiani"
ROMA - "Il mio pensiero alle difficoltà e alle speranze degli italiani". Queste le prime parole di Sergio Mattarella dopo l'elezione a Capo dello Stato.



Sergio Mattarella
è il nuovo presidente della Repubblica, verdetto che è giunto alla quarta votazione. Ha ottenuto 665 voti, superando così ampiamente il quorum richiesto dalla quarta votazione che era di 505 voti.

Il giudice della Corte Costituzionale ed ex ministro della Dc e diventa così il 12esimo Capo dello Stato.



Tutta l'Aula della Camera in piedi tranne M5S e Lega in piedi ad applaudire per il raggiungimento del quorum da parte di Sergio Mattarella.



Intanto, Matteo Renzi precisa: «Non abbiamo eletto alla presidenza della Repubblica un nostro supporter ma un arbitro. Se Mattarella dirà dei sì e dei no lo farà sulla base delle sue convinzioni e della Carta costituzionale. Non saranno sì e no ai partiti ma nell'interesse dell'Italia». Così il premier in un'intervista al Tg1.



Il primo atto da presidente Il Presidente Sergio Mattarella ha scelto le Fosse Ardeatine - dove si è recato oggi pomeriggio in visita privata - come primo atto dopo la sua elezione. Dopo essersi fermato in raccoglimento nel luogo dell'eccidio compiuto dai nazisti nel quale furono trucidate 335 persone ha rilasciato la seguente dichiarazione: «L'alleanza tra nazioni e popolo seppe battere l'odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore».



Il primo commento di Renzi. «Buon lavoro, presidente Mattarella. Viva l'Italia». Lo twitta il premier Matteo Renzi.







Sacconi lascia. Il capogruppo di Ap (Ncd-Udc) al Senato Maurizio Sacconi, secondo quanto si apprende, si è dimesso. La scelta è irrevocabile e ad effetto immediato.







Bersani. «Oggi dimostriamo che il Pd è un partito in grado di prendersi le sue responsabilità, quando sa qual è il suo compito e quando lavora in modo unito. Può fare cose buone per il Paese». Così Pier Luigi Bersani parlando con i giornalisti in Transatlantico.



Ncd, Saltamartini si dimette. «Ritengo di non poter fare scelta diversa da quella di votare scheda bianca e di dimettermi da portavoce del partito». Lo afferma Barbara Saltamartini, deputato Ncd, dopo la decisione di votare per Mattarella. Una scelta non contro il candidato al Colle, spiega, ma dovuta al metodo utilizzato e al mutamento della maggioranza.



Scontro Bergamini-Guerini. Con tutto il rispetto e la simpatia per Guerini non mi risulta abbia assunto il ruolo di portavoce di Forza Italia. Parlasse per il suo partito e non per altri». Così la responsabile comunicazione di FI Deborah Bergamini replica a Guerini che si è detto sicuro dell'atteggiamento «responsabile» di FI sulle riforme.



Forza Italia vota scheda bianca. Forza Italia voterà scheda bianca al quarto scrutinio per l'elezione del presidente della Repubblica. L'indicazione è arrivata tramite sms dai gruppi ai grandi elettori azzurri.



Lega continua su Feltri. La Lega Nord ha deciso che continuerà a votare Vittorio Feltri anche nella quarta votazione per il presidente della Repubblica. Lo ha reso noto Luca Zaia al termine della riunione dei grandi elettori del Carroccio.



Bindi. «Mi sono commossa sì, fino alle lacrime. Ma avrei preferito che non se ne accorgessero». Lo afferma a Repubblica Rosy Bindi a proposito di Sergio Mattarella. Alla domanda su che cosa la commuova della candidatura di Mattarella, Bindi replica: «La commozione nasce per la storia comune del cattolicesimo democratico, non solo per la provenienza dalla sinistra Dc. E poi ho pensato alle vittime di mafia. Se Mattarella sarà eletto presidente della Repubblica, al Colle va un uomo il cui fratello Piersanti è stato ammazzato dalla mafia. È un riscatto per tutte le vittime di mafia». A Mattarella, fa sapere, «ho telefonato. Teniamo incrociate le dita». «Certamente», aggiunge Bindi, Renzi è stato bravo «anche perché si è fatto aiutare. Il metodo di questi giorni si può trasferire a ogni scelta che deve fare il Pd e il governo», «certamente» anche «sulle riforme».



Ex M5S. Tra i parlamentari ex M5s prevale l'orientamento a votare anche oggi Stefano Rodotà. Sono infatti in 17 a confermare la loro preferenza per l'accademico. In 6 invece hanno deciso di votare per Sergio Mattarella. È quanto si legge in una nota del gruppo misto del Senato.



Il premier Matteo Renzi auspica «la più ampia convergenza» sul nome di Mattarella «per il bene comune dell'Italia»: Ncd dice sì, Forza Italia annuncia scheda bianca. M5s non esclude colpi di scena, ma rimane sulle sue posizioni. Oggi, dopo le prime tre votazioni andate a vuoto, i voti richiesti si abbassano e per eleggere il nuovo capo dello Stato basterà la maggioranza assoluta di 505 voti.



Renzi ieri ha lanciato un appello ai partiti di maggioranza e opposizione sottolineando che «è una scelta che interpella tutti e non solo un partito». Su Mattarella «auspico si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia». «Finite le prime tre votazioni, siamo arrivati al momento chiave», afferma il presidente del Consiglio.



«Siamo di fronte alla concreta possibilità che una personalità autorevole e stimata da tutti, un servitore dello Stato come Sergio Mattarella, diventi il presidente della Repubblica con un voto ampio di settori della maggioranza e dell'opposizione parlamentare». «Non è - sottolinea Renzi - una questione che riguarda un solo partito: la scelta del Capo dello Stato interpella tutti, senza distinzioni. Per questo auspico che sul nome di Sergio Mattarella - presidente della Repubblica di tutti gli italiani - si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia».



Mattarella «è un galantuomo, un garante della costituzione, uno dei pochi politici che ha rinunciato a una poltrona in nome di un ideale.
Se passa Mattarella non sarà una vittoria del Pd ma dell'Italia», aveva già detto in precedenza il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi al Tg1.




Silvio Berlusconi però non cambia ide e conferma la scheda bianca, mentre Angelino Alfano ci ripensai e dice sì al candidato Dem. Il Pd invece resta compatto su Mattarella, anche la certezza di essere al riparo dai franchi tiratori possono garantirla solo i voti del centrodestra. Dentro FI e Ncd-Udc emergono per tutto il giorno spaccature dolorose.



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Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Febbraio 2015, 13:09