Ferguson, città in rivolta ed edifici in fiamme.
Obama: "Manifestare pacificamente" -Foto/Video

Ferguson, agente non incriminato: edifici in fiamme, 82 arresti. Obama: "Manifestare pacificamente"
FERGUSON - Una cittadina sotto assedio, con auto e negozi dalle fiamme e migliaia di poliziotti affiancati dalla Guardia Nazionale impegnati a far fronte - in tenuta antisommossa - contro una folla inferocita. È questo il quadro di Ferguson, alle porte di St. Louis in Missouri, che si presentava nella notte e all'alba agli occhi dei media, mentre è esplosa la protesta - anche in altre città americane - per la decisione di Gran giurì di non incriminare il poliziotto che la scorsa estate uccise il 18enne afroamericano Mike Brown.



Dopo i disordini scoppiati la scorsa notte, almeno una dozzina di edifici sono in fiamme, secondo il capo della polizia della contea di St. Louis, Jon Belmar, il quale afferma di avere udito almeno 150 colpi di arma da fuoco. La polizia, da parte sua, sostiene di non aver sparato neanche un colpo.







Nelle strade della cittadina regna il caos: in almeno un caso, i pompieri hanno dovuto rinunciare a domare le fiamme di un edificio dato a fuoco proprio dopo aver udito diversi colpi di pistola. Durante la notte, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha invitato la popolazione a protestare pacificamente e la polizia a «mostrare moderazione».







Ma la situazione rimane critica, tanto che il governatore del Missouri, Jay Nixon, ha deciso di inviare rinforzi della Guardia Nazionale per appoggiare la polizia locale. Il bilancio degli scontri in corso a Ferguson è di almeno 29 arresti, ha detto Belmar durante una conferenza stampa, precisando che non ci sono state vittime. Solo un poliziotto è rimasto ferito a un braccio da un colpo di arma da fuoco a University City, un sobborgo di St. Louis, ma non è chiaro se l'episodio è legato alle violenze per il caso Brown.







«Quanto ho visto questa notte - ha detto Belmar - è probabilmente molto peggio della peggior notte dell'agosto scorso», quando erano scoppiati incidenti dopo l'uccisione del giovane Brown. E la decisione del Gran giurì, ha commentato un responsabile della Missouri Highway Patrol che coordina le forze dell'ordine - il capitano Ron Johnson - avrà «un impatto sulla nostra comunità per lungo tempo».



La rabbia è scoppiata intanto in alcune delle principali metropoli americane, come a Los Angeles, dove i poliziotti hanno reagito alle proteste di oltre 300 manifestanti sparando con proiettili di gomma, oppure a New York, dove la polizia ha arrestato almeno un dimostrante.
Nel frattempo, sono stati pubblicati alcuni documenti del processo al poliziotto, Darren Wilson, che ha ucciso Brown, il quale è stato assolto per mancanza di sufficienti prove: dai documenti emerge che l'agente ha temuto di essere ucciso a pugni dal giovane afroamericano.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Novembre 2014, 09:04