Calciatore muore uscendo dal campo,
il suo decesso diventa un giallo

Calciatore muore uscendo dal campo, il suo decesso diventa un giallo
Diventa un mistero la morte di Albert Ebossè, il 25enne attaccante camerunense colpito alla testa da una pietra lanciata dagli spalti, che lo aveva centrato in testa mentre faceva rientro negli spogliatoi dopo la partita del campionato algerino fra la sua squadra, il Kabylie e l'Usm Algeri.



Secondo quanto riferisce 'Bbc Africà, un'autopsia effettuata da un perito di parte avrebbe dimostrato che il calciatore sarebbe stato ucciso in un altro modo: al termine di un raid nello spogliatoio della squadra di casa, probabilmente da parte di teppisti infuriati per la sconfitta (1-2).



Gli esami sono stati condotti dal patologo Andre Moune, nominato dalla famiglia di Ebossè, e avrebbero evidenziato ferite in varie parti del corpo, la rottura di una vertebra cervicale e una spalla lussata, come se il giocatore avesse tentato di divincolarsi da una presa. «Quando vedi queste ferite alle spalle, l'unico modo in cui puoi spiegarle è con un attacco fisico - è la tesi del perito -.
Non può essere stata una pietra, o una tegola in ardesia, come gli algerini hanno affermato nella loro relazione, perchè se qualcuno ha gettato una piastrella, non poteva provocare ferite gravi come quelle che ho trovato sul corpo. Un tale oggetto, per sfondare il cranio, ha bisogno di una forza pesante. L'oggetto che lo ha colpito è arrivato da una distanza ravvicinata». In seguito alla morte di Ebossè, seguito da alcuni club europei tra i quali il Chievo, il Kabylie era stato escluso dalla Champions africana per i prossimi due anni.

Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Dicembre 2014, 11:54