Vercelli, bimbo di cinque mesi morto azzannato dal pitbull dei genitori: l'aggressione mentre era in braccio alla nonna nel giardino di casa

L'aggressione è avvenuta intorno le 18 a Palazzolo Vercellese

Video

di Redazione web

Un bimbo di cinque mesi è morto dopo essere stato azzannato dal pitbull di proprietà dei genitori. Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio di oggi a Palazzolo Vercellese, centro abitato in provincia di Vercelli.

A lanciare l'allarme sarebbero stati gli stessi genitori del bambino, una giovane coppia trasferita da poco in paese: secondo i primi accertamenti, il bimbo era in casa con la nonna al momento dell'aggressione. Inutili i soccorsi dell'équipe sanitaria, intervenuta con l'elisoccorso. Per il piccolo non c'è stato nulla da fare, nonostante l'intervento rapido dei sanitari.

Pitbull si libera dal guinzaglio e azzanna due bambine. Mamma si lancia dal balcone per salvare la figlia di 7 anni

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all'ex asilo

A quanto si apprende il bimbo sarebbe stato in braccio alla nonna, mentre la donna passeggiava nel giardino. I genitori, invece, erano usciti a fare la spesa. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell'Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c'erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane. I genitori, trentenni, hanno portato il bimbo in fin di vita direttamente all'elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

Pitbull, sempre più casi di aggressione: parla l'esperta

L'amico più fedele, il compagno di tanti giochi, che all'improvviso diventa nemico e si rivolta, ti attacca e ti ferisce. Un cane che aggredisce un bambino è per la vittima «un trauma che resta e può durare una vita. Un episodio che segna, condizionando l'atteggiamento verso il futuro che rischia di essere un futuro fatto di paura».

Lo spiega all'Adnkronos Salute Claudio Mencacci, co-presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf) e direttore emerito di Psichiatria all'Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano, dopo il caso della bimba di 2 anni e mezzo ricoverata in gravi condizioni all'ospedale Niguarda del capoluogo lombardo per i morsi di un pitbull.

 

Prima di lei, poche settimane fa, la morte di un piccolo di poco più di un anno azzannato a Eboli da due cani della stessa razza. «Dal punto di vista clinico - precisa lo psichiatra - le ripercussioni psicologiche sono particolarmente pesanti e persistenti se l'aggressione avviene prima dei 6 anni d'età. Quando esposti a questo genere di violenza, i bambini più piccoli sviluppano un trauma che si può manifestare in diversi modi», illustra Mencacci. «Innanzitutto con l'evitamento di tutto ciò che può in qualche modo ricordare l'aggressione subita: i luoghi, le situazioni, a volte anche le persone che hanno assistito alla violenza e che a questa vengono associate», descrive lo specialista. Ma nel bimbo possono insorgere anche «un senso di confusione - elenca - una perdita di interesse o di partecipazione a ciò che lo circonda. E se l'aggressione è stata forte, può scattare un comportamento socialmente ritirato», quindi una propensione all'isolamento, una diffidenza non solo verso gli animali, ma anche verso l'uomo. Ancora, prosegue Mencacci, «il piccolo aggredito potrà mostrare maggiore irritabilità, anche con esplosione di rabbia. E poi uno stato di ipervigilanza, come se vivesse in un perenne stato di allarme». Infine «difficoltà del sonno, con problemi ad addormentarsi o con incubi. Insomma il trauma rimane», conclude, come una ferita difficile da rimarginare.


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Maggio 2024, 13:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA