Meryl Streep in cattedra a Cannes: «Donne, non arrendiamoci. Con Redford shampoo sexy»

Cannes a lezione da Streep. Ecco “Furiosa”, il kolossal targato Mad Max

Meryl Streep in cattedra a Cannes: «Donne, non arrendiamoci. Con Redford shampoo sexy»

di Alessandra De Tommasi

CANNES - Meryl Streep ha collezionato talmente tanti riconoscimenti da dimenticare un Premio Oscar sul pavimento del bagno. L’ha raccontato lei stessa, a Cannes, all’indomani della Palma d’oro alla carriera. Su di lei i 74 anni non contano, perché vive di talento e ironia. Adesso dice di dedicarsi soprattutto ai 4 figli e 5 nipoti, ma sulla Croisette le si vedono gli occhi brillare al ricordo di alcune esperienze. «Dei progetti che faccio, quello che mi rimane è il momento in cui li ho girati. Come “Il cacciatore”: dall’altra parte del mondo c’era la guerra vera in Vietnam e molti ragazzi del mio paesino in New Jersey non sono tornati. Il mio fidanzatino dell’epoca sì, e ricordo l’accoglienza da eroe». Ci sono poi delle proposte che le sono sembrate bizzarre per l’età, come “Mamma mia”, ma che poi hanno conquistato tutti: «Non avevo idea che potesse sbancare il botteghino, ma di sicuro il mio agente sì. È stato un cerchio che si è chiuso: a 8 anni ho preso lezioni di opera lirica, ma poi mi sono messa a fumare e a fare la cheerleader e ho detto addio al sogno canoro. Ma poi si è aperto un altro mondo: andavo pazza per la matita per le sopracciglia di mamma e a 8 anni dipingevo sul viso ogni genere di linea, con la complicità di mia nonna ottantenne».

In alcuni casi ha rischiato di rimetterci la pelle: «In “La mia Africa” di Sidney Pollack eravamo convinti che i leoni fossero arrivati dalla California e addomesticati (nemmeno per idea!).

Non so come, ignoravamo invece quanto letale possa essere intromettersi tra gli ippopotami mentre fanno il bagno. E come se non bastasse una notte mi è entrato nella camicia un ragno grosso come un pugno. Ecco, penso siano stati i momenti più avventurosi della mia carriera». A quel film, però, deve anche un ricordo ben più piacevole, legato a Robert Redford e alla celebre scena dello shampoo: «Mi massaggiò i capelli bagnandoli nel fiume in un modo così sensuale che posso definirla una scena di sesso tanto fu intima, emozionante. Mi fece davvero innamorare».

La domanda sul Metoo e la lotta per la parità di genere è inevitabile. «Don't give up, non arrendiamoci. I tempi - dice Streep - sono un po' cambiati, una strada per l'uguaglianza è tratta e non certo solo nel cinema. E a chi le chiede cosa rappresentano per lei i film risponde: «Sono una proiezione della tua fantasia e vita interiore. Tranne, ovviamente, quando gli uomini li fanno per soldi».

La serata al Festival si chiude con l’anteprima mondiale di “Furiosa: A Mad Max Saga” di George Miller, fantasy apocalittico con Anya Taylor-Joy (nota per la serie “La regina degli scacchi”) nei panni della protagonista (nel primo film era Charlize Theron), affiancata da Chris “Thor “Hemsworth e Nicholas Hoult, tra esplosioni, inseguimenti e tantissima azione.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Maggio 2024, 07:03
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