Nei teatri d’opera del mondo lo chiamano lo zar, per via della sua lunga amicizia con Putin. Per questo già mercoledì sera, al debutto della dama di Picche di Cajkovskij, al suo arrivo nella buca della Scala, il maestro russo Valery Gergiev è stato accolto da qualche sporadico buuuu, e perfino da un «vattene» gridato dal loggione. Ma mercoledì sera il Cremlino non aveva ancora lanciato l’invasione dell’Ucraina. Adesso che i russi hanno varcato il Rubicone, quei buu potrebbero trasformarsi in una vera rivolta del pubblico.
GERGIEV. Il direttore di orchestra di origine moscovita Gergiev, 68 anni, quasi coetaneo di Putin (69), a cui è legato da un’amicizia decennale, non ha preso alcuna posizione a favore della pace e dei diritti umani, come già avevano chiesto mercoledì sera i sindacati.
SALA E MEYER. Ieri sulla questione è intervenuto Beppe Sala, che in qualità di sindaco Sala è anche presidente della Fondazione Teatro alla Scala. E ha dato l’ultimatum al maestro russo: «Valery Gergiev che ha più volte dichiarato la sua vicinanza a Putin.
LA MANIFESTAZIONE. Milano scende in piazza contro la guerra in Ucraina. Il corteo è stato indetto per domani da Milano antifascista antirazzista meticcia e solidale: alla manifestazione, che partirà alle 15 da largo Cairoli hanno già aderito associazioni, collettivi studenteschi, l’Anpi, organizzazioni politiche e sindacali. Una lista che si allunga di ora in ora.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Febbraio 2022, 06:00
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