Freezer pieni di tigri morte, cuccioli maltrattati e orsi chiusi in piccole gabbie di ferro. Sembrerebbe la scena di un film horror, ma è la pura realtà. È quello che è stato rilevato all'interno di uno zoo di Fuyang, nella provincia dell’Anhui (Cina), dove un'inchiesta giornalistica ha portato alla luce gli oscuri segreti dei proprietari della struttura faunistica. Il parco è stato accusato di allevamento illegale di specie protette, detenzione di animali in condizioni disumane, morte per incuria e mancato smaltimento dei loro corpi.
L'inchiesta
L'indagine è stata portata avanti da China Philanthropist, un magazine di proprietà della statale China News Service. Tra gli animali morti per cause ancora da accertare ci sono 20 tigri siberiane (una delle specie protette in Cina), due leoni, tre giraffe, orsi e macachi. I loro corpi non sono stati smaltiti e sono stati trovati all'interno di alcuni congelatori.
Nell'indagine si legge: «Gli orsi neri che vivono nel parco sono tenuti tutto l'anno all'interno di gabbie di ferro. Hanno consumato la pelliccia sulla testa a causa dello sfregamento contro le gabbie. Uno di loro non è più in grado di camminare dopo essere stato tenuto a lungo in uno spazio così ristretto». E ancora: «Alcune delle 16 tigri siberiane ancora vive nello zoo sono rinchiuse in gabbie di ferro di circa 1,5 metri esposte alle intemperie. Altre tigri e leoni sono rinchiusi in bungalow dove c’è pochissima luce».
La reazione della popolazione
La notizia ha generato un'ondata di frustrazione: «Non è un parco per animali, è una prigione di animali», hanno puntato il dito sui social. Sul caso i media cinesi riportano che Fuyang, la città in cui si trova lo zoo, ha istituito una task force per indagare.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Maggio 2024, 19:43
© RIPRODUZIONE RISERVATA