I giovani sono sempre più preoccupati per il loro futuro. Non solo per ciò che gli offre il proprio Paese, tanto che sono diversi coloro che meditano ogni anno di proseguire gli studi o di "cercare fortuna all'estero", ma anche per l'Intelligenza artificiale (IA). Gli enormi passi avanti della tecnologia stanno preoccupando molti futuri lavoratori, secondo i quali intelligenze come Chat Gpt potrebbero, in futuro, diventare una minaccia per il lavoro dei loro sogni.
Lo studio è stato condotto dal team di Skuola.net, nell'ambito del format "Dopo il diploma", in collaborazione con Elis, una realtà no profit che forma le persone prima di iniziare a lavorare.
Lo studio
La ricerca è stata condotta su 2500 studenti, i quali hanno spiegato agli esperti le proprie paure. Per una porzione importante degli studenti intervistati (27%) ci sono alte probabilità che l’intelligenza artificiale possa mettere i bastoni tra le ruote nel percorso verso la realizzazione personale. E una fetta non trascurabile (8%) parte già sconfitta, considerando una certezza il fatto di dover rinunciare ai sogni di gloria per colpa dell’AI. Solo un quinto (19%) non teme per la sua occupabilità in un avvenire dominato dall’intelligenza artificiale. Più nello specifico, a mostrare le preoccupazioni maggiori sembrano essere i maschi, forse perché sono quelli più orientati verso settori tecnici: qui gli sfiduciati, totali o parziali, superano il 40%, quando tra le ragazze si resta poco sotto la media (33%).
Un timore, quello legato a un uso massiccio di tecnologia da parte di aziende e imprese, che non riguarda però solo le prospettive individuali.
Le parole dell'esperto
A dire la propria sulla ricerca è stato Pietro Cum di Elis: «Il timore davanti a una profonda trasformazione tecnologica come l’Intelligenza Artificiale è alimentato anche dalla mancanza di competenze. La formazione che ricevono i giovani riguarda spesso nozioni del passato e l’orientamento che dovrebbe spalancare le finestre sul futuro soffre di un sistema dell’istruzione che fa ancora fatica a dialogare con il mondo esterno e le sue rapide evoluzioni. Nella nostra esperienza, tuttavia, collaborando con scuole, istituzioni e imprese, constatiamo che la voglia di cambiare c’è. Potenziare le attività di orientamento e la formazione sulle cosiddette materie Stem sono obiettivi fondamentali sui quali continuare a lavorare».
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2024, 19:13
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