OSIMO - Osimana in lutto per la morte di Leonardo Tortolani, ragazzino che avrebbe compiuto 14 anni il prossimo 8 luglio e che giocava con le giovanili giallorosse. Il destino con lui è stato atroce: un male incurabile sorto oltre un anno fa lo ha strappato all’affetto della famiglia e dei tanti amichetti, quelli della scuola media Trillini in zona Borgo San Giacomo, e quelli dell’Osimana, società sportiva con la quale ha giocato a calcio finché la salute glielo ha permesso.
La battaglia
Ha provato a lottare Leo in questo ultimo suo anno di vita, ma da qualche mese la situazione era diventata irreversibile. Due settimane fa il ricovero al Salesi, l’ultimo dei tanti che ha dovuto affrontare. All’ospedaletto di Ancona se ne è andato ieri mattina attorniato dall’amore infinito della mamma, Sara Tozzo, impiegata alla Seda di Osimo, e del papà Riccardo Tortolani, titolare della New Torclan di Camerano. Leo lascia anche una sorella maggiore, Gaia di 16 anni, e il fratellino Niccolò di 8, anche lui iscritto al settore giovanile dell’Osimana. I cui compagni di squadra sono scesi in campo con uno striscione per incitarlo nei giorni scorsi: «Leo siamo con te» con due cuori, uno giallo e l’altro rosso. Aveva iniziato a giocare da piccolino a calcio, poi però un anno fa circa il primo dolore ad una gamba e la scoperta improvvisa di un sarcoma al polpaccio. Una diagnosi terribile, con il tumore già in stato avanzato, tanto che la malattia è corsa velocemente senza frenare a nessun ciclo terapico. «Ci piace ricordarti sorridente, correre dietro al pallone e gioire con i tuoi compagni. Non dimenticheremo mai uno dei nostri.
Il cordoglio
Sotto choc anche la comunità di San Paterniano, dove vivono i Tortolani, nella zona di campagna vicino a Monte Santo Pietro. Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore ai genitori di Leo. La mamma Sara a marzo aveva condiviso su Facebook l’appello dell’Airc per la Ricerca sul Cancro che parlava proprio del rabdomiosarcoma pediatrico, un tumore raro che colpisce principalmente bambini e ragazzi e per il quale potrebbero esserci nuove terapie all’orizzonte. «Prego veramente che sia così -scrisse mamma Sara-, dobbiamo sostenere la ricerca in tutte le maniere, è davvero l’unica speranza per determinati tumori», forse già consapevole del destino che li attendeva.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2024, 09:35
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