Nel colorito linguaggio romano, esistono espressioni che possono disorientare chi non è abituato al dialetto locale. Una di queste è sicuramente "fare i buffi", frase che assume un significato del tutto particolare nella Capitale d'Italia.
La parola "buffo", secondo la Treccani, ha un'accezione generale che rimanda a qualcosa di "comico, divertente, goffo, ridicolo" o anche "bizzarro, curioso, grottesco, insolito, singolare, strambo, strano". Tuttavia, a Roma, l'espressione "fare i buffi" si tinge di un'ombra molto più seria e specifica.
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I "buffi" e i debiti
A Roma, il termine "buffo" al plurale, ovvero "buffi", può generare equivoci tra chi, quindi, non conosce bene il dialetto. Questa espressione racchiude infatti un'accezione decisamente più negativa: "fare i buffi", "avere dei buffi" o "essere pieni di buffi" sono modi di dire utilizzati per parlare di "debiti".
Viene spesso impiegata per descrivere la condizione finanziaria di qualcuno, specialmente quando si allude a un individuo che deve dare dei soldi o ha delle situazioni di prestito non rimborsato.
L'origine del legame tra "buffi" e debiti
L'origine di questo curioso legame tra "buffi" e debiti rimane, però, avvolta nel mistero.
Nonostante le sue radici incerte, questa espressione è un chiaro esempio di come il linguaggio e la cultura di una città possano evolversi in modi sorprendenti e unici, arricchendo il patrimonio dialettale con sfumature che solo i veri romani possono pienamente comprendere e apprezzare.
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Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Gennaio 2024, 10:50
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