Blockout, la ghigliottina (digitale) contro gli influencer: «Cancelliamo chi non usa le proprie risorse per aiutare i bisognosi»

Il fine ultimo del blockout è quello di togliere potere e ricchezza a queste persone evitando di interagire in qualunque modo con i loro contenuti

Blockout, la ghigliottina (digitale) contro gli influencer: «Cancelliamo chi non usa le proprie risorse per aiutare i bisognosi»

di Hylia Rossi

Da un lato la ricchezza opulenta, abiti da migliaia di euro, acconciature vertiginose decorate da nastri di seta e fiori, pietre preziose e gioielli alle dita, sul collo e le orecchie che la gente comune non potrebbe acquistare neppure con i guadagni di un anno intero. Dall'altra la povertà dilagante, la guerra, le mani di un bambino che frugano tra le macerie di quella che un tempo era la sua casa mentre indossa - se è fortunato - degli stracci sgualciti e le ferite di una lotta che non gli appartiene. 

Il Met Gala 2024, l'evento dedicato al mondo della moda più atteso dell'anno, si è tenuto il 6 maggio. Lo stesso giorno in cui Israele ha lanciato un attacco su Rafah, il rifugio di tanti palestinesi dopo gli attacchi a Nord di Gaza. Questa coincidenza, associata al sempre più ampio divario tra ricchi e poveri, ha fatto scattare qualcosa, un meccanismo che da tempo attendeva di essere attivato e che ha infine trovato il suo innesco.

Il paradosso tra i due eventi del sei maggio ha così dato via al movimento del Blackout, o ghigliottina digitale, vale a dire una campagna per bloccare le celebrità e gli influencer che scelgono di non utilizzare la propria voce, i propri mezzi e i propri soldi per aiutare chi ne ha bisogno, limitandosi a mettere in mostra la loro vita dorata e i privilegi di cui godono. Come, per esempio, potersi permettere una casa e del cibo. 

Il movimento del Blockout: come è nato e in cosa consiste

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, un po' come l'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando per la prima guerra mondiale, è stato un video pubblicato da una influencer, ex modella e content creator americana, Haley Kalil.

La ragazza pubblica soprattutto clip comiche, ma in questo caso specifico è stata invitata a partecipare a un evento legato al Met Gala e per l'occasione ha indossato un complesso vestito chiaramente ispirato a Maria Antonietta. 

Rivestita dal glamour dell'abito e del trucco, ha registrato una clip in cui si sentono le parole pronunciate proprio da Maria Antonietta nel film del 2008 interpretato da Kirsten Dunst. Nella scena in questione viene dipinto il momento in cui, in risposta allo scontento del popolo affamato e in rivolta, la principessa risponde: «Se non hanno più pane, che mangino brioche». Una frase simile, pronunciata nel contesto attuale, ha immediatamenete causato lo sdegno generale. 

Inoltre, l'abito di Haley e quello di molte altre star sul red carpet ha ricordato a tanti la realtà dipinta nella serie di film e di libri Hunger Games, scatenando una valanga di commenti sotto i video che fanno riferimento ai distretti della saga, vale a dire i territori in cui è divisa la popolazione in base alla ricchezza.

Un account TikTok in particolare ha riassunto la frustrazione e la rabbia e pubblicato un video in cui una donna dice: «È tempo che la gente dia inizio a un movimento che chiamerò "ghigliottina digitale". È il momento di bloccare (sui social ndr.) tutte le celebrità, gli influencer e le personalità ricche che non utilizzano le proprie risorse per aiutare chi ne ha bisogno. Siamo stati noi a dargli in mano le piattaforme, ed è tempo di riprendercele, così come le nostre visualizzazioni, i mi piace, i commenti e i nostri soldi».

Il fine ultimo del movimento, dunque, è quello di togliere potere e ricchezza a queste persone evitando di interagire in qualunque modo con i loro contenuti. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Maggio 2024, 09:40
© RIPRODUZIONE RISERVATA