Non tanto comprare una cartolina. Ma viverci dentro.
Godersi spiaggia e laghi sì, ma anche fare escursioni, esplorare parchi, scorgere gli animali, contemplare il paesaggio. Sì, godersi l’esperienza della natura. Una suggestione arriva da oltreoceano. Negli Stati Uniti ogni anno i parchi generano 211 miliardi di euro di valore economico e 1,3 milioni di posti di lavoro. E in Italia, che economia della natura è possibile immaginare? Qualche dato per ragionare, dal report di Banca Ifis per Federturismo Confindustria, "Un’industria leader per il futuro che cambia". I parchi sono 1.865: 515 nazionali, per oltre 3 milioni di visitatori l’anno; 1.350 i parchi regionali, per oltre 13 milioni di visitatori. Tra le mete più gettonate, lo Stelvio (oltre 800mila visitatori) e il Parco del Gargano (più di 500mila).
Al Trentino Alto Adige il primato di meta ideale per l’esperienza natura: oltre 3 milioni ogni anno le persone nei parchi. «Un valore attrattivo e un potenziale economico enorme», sottolinea lo studio di Banca Ifis (che a Mestre ha appena inaugurato il Parco internazionale di scultura). Con una riflessione immediata. Anzi, a monte: «L’obiettivo principale del turismo natura è permettere ai visitatori di apprezzare e di godere della bellezza e della diversità dell’ambiente naturale, promuovendo al contempo la conservazione e la sostenibilità dell’ambiente stesso». Un punto chiave. «Generare valore economico e nuove opportunità per le destinazioni di viaggio, puntando su sostenibilità, innovazione ed esperienzialità», sottolinea Marina Lalli, presidente Federturismo Confindustria.
L’ANALISI
Il viaggio esperienza dai ricordi indimenticabili. Il report individua sette filoni: Cultura e riscoperta dei territori, Benessere, Enogastronomia, Mice e grandi eventi, Shopping, Spiritualità, Natura e svago appunto, con i viaggi legati al verde (e al blu del mare e dei porti turistici). Sugli oltre 255 milioni di arrivi turistici in Italia stimati nel 2022 si sono registrati oltre 352 milioni di esperienze. Un Ecosistema che raggiunge i 265 miliardi di euro l’anno di valore, abbracciando 12 settori produttivi. La spesa turistica arriva a 170 miliardi. Le ricadute sul fatturato dei settori produttivi e i redditi degli occupati del comparto turistico, coinvolti dalla creazione di esperienze, generano 79 miliardi. L’effetto Country of origin (l’export trainato dall’esperienza del Made in Italy degli stranieri) si traduce in 16 miliardi. Un coinvolgimento stimato di 4,5 milioni di posizioni lavorative e di 3,4 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Si allunga la durata media dei pernottamenti pro-capite: da 4,4 notti del 2019 a 5,1. Più 16% sui valori pre-pandemia (al netto dell’inflazione) la spesa media.
IL NETWORK
Dai parchi ai giardini. Judith Wade è fondatrice e ceo di Grandi giardini italiani, impresa culturale aderente all’Aicc (Associazione imprese culturali e creative). Un network di 148 giardini in 13 regioni, che nel 2022 ha superato i dati 2019 e allungato la stagione fino a novembre e in inverno. «L’Horticultural Tourism è fenomeno in forte espansione e strategico per il turismo sostenibile, che ha registrato un’impennata di visite con le nuove generazioni e la Generazione Z – dice Judith Wade – Nel 2022 si sono registrati quasi 9 milioni di visitatori paganti e oltre 700 eventi. Molte proprietà hanno investito in bookshop, bar, ristoranti e B&B. Ma sono cresciute attività anche attorno a ville e giardini, fabbrica di creatività». Turismo di esperienza. «Il mio lavoro è dare valore ai beni culturali. I grandi giardini sono agorà, luoghi dove imparare e stare bene. Arrivano da noi i garden club, ma anche famiglie o persone che si siedono con il loro laptop e trascorrono una bella giornata». Qualche dato per rendere il valore del circuito. «Ci sono i biglietti di ingresso, che variano dai 5 ai 15 euro – riepiloga la ceo – Ma l’incasso più importante è rappresentato dagli eventi: matrimoni, meeting, team building, shooting fotografici. Gli effetti: si riempiono gli hotel e si crea indotto per wedding planner, catering, camerieri, musicisti, fiorai». Aggiunge: «In ogni giardino lavorano da 5 a 50 persone. E si stanno ricreando anche i capo giardinieri».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Ottobre 2023, 16:37
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