In Italia la differenza fra il tasso di occupazione maschile e quello femminile è molto elevata: circa 18 punti percentuali. Cosa è questo tasso? È un numero. Lo si calcola usando metodi statistici e funziona così: si sceglie un certo oggetto d’interesse - nel nostro caso, la “persona occupata”- poi lo si conta -nel nostro caso, distinguendo fra uomini e donne. La definizione dell’oggetto da misurare deve essere precisa, senza possibilità di equivoci. Nel caso della “persona occupata” non basta dire “uno/a che lavora” perché è troppo generico, vago ed espone a errori di calcolo. Allora Istat considera “occupato”, chi: I) abbia almeno 15 anni; II) sia pagato per ciò che fa (in denaro o natura); III) o non sia pagato, se lavora in un’impresa familiare.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Febbraio 2024, 07:22
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